Olbia 6 dicembre 2025 – La mobilitazione pro Palestina è tornata in piazza Elena di Gallura, a pochi passi dal municipio. Una protesta pacifica che riprende il filo delle iniziative organizzate la scorsa estate all’aeroporto e in piazza Crispi. Nonostante la Crown Iris, nave da crociera israeliana, non abbia fatto tappa a Olbia e la rotta sia stata cancellata da mesi, gli attivisti hanno scelto di riunirsi per ribadire la loro posizione.
In prima linea Vittorio Cuccheddu, che ha spiegato le ragioni dell’iniziativa: “Siamo tornati in piazza perché poco tempo fa abbiamo ricevuto notizia dell’arrivo di una crociera proveniente da Israele che avrebbe fatto tappa in molti porti italiani. Ci sembrava il caso riattivare la mobilitazione di Olbia per dare un segnale di responsabilità nei confronti di un malcostume, cioè quello del turismo sionista che entra dentro Olbia e fa finta di non portare con sé anche, spesso, criminali di guerra e persone che vivono a contatto con un regime di apartheid. Per noi era importante far sentire che Olbia non è indifferente”.
Cuccheddu ha poi richiamato il contesto regionale: “La Sardegna ospita basi militari, poligoni in cui si allenano i soldati della IDF, ospita una prossima metanizzazione che ha contatti con Israele e con il regime di apartheid e di occupazione che Israele sta portando avanti. Essere coscienti di quello che accade nella propria comunità serve ad aiutare a porre fine alle guerre nel mondo e soprattutto ci rende veramente padroni di casa nostra. Mi aspetto di arrivare a un’età avanzata senza avere sulle spalle il peso di aver supportato anche indirettamente una cosa del genere. Ed è quello che ci hanno insegnato a scuola durante la Giornata della Memoria: essere coscienti dei luoghi in cui si annida il male e il primo luogo è l’indifferenza”.
Per la manifestazione si è registrato un grande dispiegamento di forze dell’ordine giunte da diverse zone della Sardegna. In piazza, tra le organizzatrici della protesta anche Paola Columbano e l’avvocata Valeria Virdis che ha richiamato le ragioni della nuova mobilitazione: “In Palestina c’è lo sterminio di un popolo, l’uccisione di bambini, di gente innocente, nonostante questa falsa pace che i media ci stanno facendo credere, sotta spinta del governo americano e di quello israeliano. Sappiamo benissimo che ci sono interessi diversi e molto lontani dal portare pace, giustizia e libertà in terra di Palestina. Sono interessi speculativi, di colonizzazione e di annientamento del popolo palestinese.
L’importante non è manifestare davanti a passeggeri o turisti israeliani il nostro disappunto, la nostra rabbia – ha proseguito Virdis – ma dare un segnale. E il fatto che abbiano cambiato rotta forse non è così negativo: magari si rendono conto che la gente non sta dimenticando, malgrado queste false notizie di pace che è una pace macchiata dal sangue”.
































