Olbia 10 dicembre 2025 – Gli accessi ai servizi di psicologia di comunità, l’attività in ambito ospedaliero e il supporto ai dipendenti delineano l’assetto della Struttura di Psicologia delle Cure Primarie della Asl Gallura, illustrato nel convegno nazionale online promosso dalla Società Italiana di Psicologia delle Cure Primarie.
“È molto importante che il modello della Asl Gallura abbia trovato spazio in un’assemblea così autorevole nella quale erano coinvolte alcune delle realtà più attive in Italia, come la nostra. È stata presentata la “rivoluzione” che ha interessato la nostra Struttura nell’ultimo anno e mezzo – dichiara Assunta Russino, responsabile della Struttura di Psicologia delle Cure Primarie – con la realizzazione di un Servizio di benessere psicologico di Comunità su diverse aree della Gallura, corrispondenti alle zone di insediamento delle nove Case di Comunità”.
Dal mese di aprile 2024 a ottobre 2025 sono stati presi in carico circa 2500 pazienti attraverso accessi diretti, richieste dei medici e pediatri, indicazioni degli specialisti o tramite la mediazione dei Comuni e dei servizi sociosanitari.
“Il nostro modello di psicologia di comunità, basato sul D.M. 77/2022, mette al centro la persona e punta a rafforzare i legami con il territorio, il confronto con le istituzioni e il dialogo con le associazioni – prosegue Rossino – con l’obiettivo principale di portare l’assistenza sanitaria nei territori periferici. In questo modo c’è la possibilità di intercettare tempestivamente i segnali di sofferenza, assicurare diagnosi precoci, garantire orientamento e cure di prossimità”.
Nel percorso di crescita rientrano Psicosmart, dedicato al benessere dei dipendenti della Asl Gallura, e la Psicologia Ospedaliera, integrata nelle strutture sanitarie per ampliare la risposta ai bisogni della popolazione. “In questo periodo storico la percezione dell’importanza delle cure psicologiche è cresciuta. I disturbi emotivi non devono essere trascurati ma affrontati – conclude Assunta Russino – e in Gallura stiamo mettendo in campo gli strumenti per consentire ai pazienti di superarli”.
































