OLBIA. Si è concluso questa mattina con la prescrizione il processo per la costruzione ritenuta abusiva di una villa sull’isola di Tavolara. La giudice Silvia Campesi ha disposto il “non doversi procedere” e la restituzione dell’immobile ai proprietari, Vittorio e Loredana Marzano.
Secondo l’accusa la costruzione, di circa 300 metri quadrati, era stata realizzata demolendo e ricostruendo un fabbricato preesistente in difformità alle autorizzazioni. La vicenda aveva avuto inizio nel settembre 2019, quando i Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale di Cagliari avevano messo l’edificio sotto sequestro. L’intervento era avvenuto su disposizione della Procura della Repubblica di Tempio Pausania, a seguito di segnalazioni riguardanti possibili abusi edilizi.
Nel gennaio 2021, il Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) si era costituito parte civile nel processo, sottolineando la rilevanza ambientale e paesaggistica dell’area interessata. Oltre ai fratelli Marzano, proprietari dell’immobile erano imputati anche Giuseppe Ciambella e Paolo Guglielmi, amministratori unici della Igas Com srl, committente dei lavori, l’architetto Julio Cesar Ayllon, direttore dei lavori e Marilena Cardone, amministratrice unica della Cama Costruzioni srl, esecutrice dei lavori.
“Dall’istruttoria dibattimentale è emerso che nessun abuso né aumento di volumetria vi sia stato – ha commentato Vittorio Marzano -. Dispiace perché ‘il fatto non sussiste’ sarebbe stata la giusta sentenza ma accettiamo di buon grado questa assoluzione”.
Gli avvocati a difesa degli imputati, che hanno ottenuto la chiusura del caso, sono Danilo Mattana, Gian Comita Ragnedda e Luca Accomando.
































