Il deputato forzista Settimo Nizzi, sulla scia delle votazioni di oggi alla Camera di mozioni riguardanti la zona franca in Friuli Venezia Giulia, ha presentato una mozione riguardante la Zona Franca Integrale per la Sardegna “con la speranza – ha dichiarato il deputato – che il Governo dia parere positivo e stimoli l’iter procedurale per il suo riconoscimento nella nostra regione”. Nel testo Nizzi argomenta che la Zona Franca “non può essere considerata un privilegio ma il rimedio per compensare la difficoltà dell’isola dove i costi sono il 30% in più che nel resto d’Italia per l’assenza di infrastrutture ed elevati costi di trasporto”
“La Sardegna versa da troppo tempo in una condizione oggettiva di grave crisi economica e finanziaria – si legge nella mozione – causata soprattutto da una grave carenza infrastrutturale, che impedisce un proficuo scambio tra cittadini sardi e le popolazioni continentali, ma anche di merci e prodotti di ogni genere.
Per sopperire a questa grave carenza strutturale, aggravata dalla sua insularità, la Regione Sardegna negli anni ha approvato alcune leggi chiedendo ai vari Governi di istituire su tutto il territorio la Zona Franca Integrale o in alternativa alcune zone franche per i porti e capoluoghi di provincia più importanti e bisognosi di questo trattamento.
L’attuazione della sua franca integrale della Sardegna non può considerarsi un privilegio o una concessione, ma misure economiche e fiscali idonee alla sopravvivenza del territorio e della popolazione sarda, un atto dovuto per compensare gli svantaggi competitivi con il resto del continente.
Nonostante la riluttanza dei vari Governi, fu la legge costituzionale numero 3 del1948, che diede vita allo Statuto autonomo dellaRegione Sardegna, a prevedere dall’articolo 12 l’attuazione della Zona Franca della Sardegna
Questo ritardo ha purtroppo provocato una profonda distorsione delle economie territoriali con una grave crisi economica occupazionale che negli ha creato una crisi demografica senza precedenti
Secondo i dati Istat, la disoccupazione in Sardegna ha raggiunto numeri allarmanti, infatti, sono 552.000 i sardi che nel 2013 hanno un lavoro, 43.000 in meno rispetto al 2012 mentre i disoccupati sono aumentati di 8.000 diventando 117.000 in totale, tutto questo a causa di condizioni economiche stantie che, senza un cambiamento di rotta non posso modificarsi da sole
Per tali ragioni la Zona Franca non può essere considerata un privilegio ma il rimedio per compensare la difficoltà dell’isola dove costituzione sono il 30% in più che nel resto d’Italia per l’assenza di infrastrutture ed elevati costi di trasporto, basti pensare che l’Europa è distante 240 miglia marine.
L’attuazione della Zona Franca al consumo, infatti, favorirebbe un risparmio alle famiglie senza contare i potenziali benefici derivanti dalla fiscalità di vantaggio per le imprese, mentre i comuni potrebbero disporre delle entrate derivanti dal fatturato territoriale.
Impegna il governo a realizzare nel minor tempo possibile tutte le procedure necessarie al fine di istituire dell’isola di Sardegna una Zona Franca integrale, come previsto dalla legge costituzionale numero 3 del 1948 dallo Statuto speciale della Sardegna”.