OLBIA. Ricorrere al welfare per aumentare il benessere della collettività, pagare meno tasse e far crescere le aziende locali. Sono i temi affrontati durante il convegno “Welfare Olbia, valore condiviso” che si è tenuto questa mattina al museo archeologico.
Il progetto pilota della società di consulenza NexumStp e del comune di Olbia coinvolge l’Università di Sassari insieme a 13 partner tecnici: Confindustria Centro Nord Sardegna, Confcommercio Nord Sardegna, CNA Gallura, Cipnes, Confartigianato Gallura, ADC Olbia-Tempio, Agci Gallura-Nuoro, Cgil, Cisl, Allianz, Intesa Sanpaolo, Gowelfare.
L’iniziativa punta a mettere in atto il welfare aziendale attraverso “crediti welfare” concessi dalle aziende ai lavoratori da poter utilizzare per servizi come: prestazioni sanitarie, tempo libero, sport, formazione (compresi i master post laurea), pensioni, fringe benefit, trasporto pubblico e servizio scuolabus.
In questo modo, le imprese potranno abbattere i costi evitando ulteriori tassazioni e ciò sarà possibile attraverso un’apposita piattaforma digitale. “Nella provincia Olbia-Tempio pensiamo di riuscire a coinvolgere 3mila imprese e 20mila lavoratori – ha dichiarato Giovanni Degortes, coordinatore di NexumStp -. Il concetto è quello di lasciare il denaro sul territorio e mappare i bisogni individuali dei cittadini, utilizzando il welfare e dunque rimanendo sempre nei limiti legislativi”.
Presente all’evento, moderato dalla giornalista Stefania Costa, il sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, che ha sottolineato l’importanza del welfare e del benessere inteso come cultura, Sanità e infrastrutture, insieme ai rappresentanti delle aziende partner.
“Il welfare ci vede impegnati come ateneo – ha detto durante il convegno Antonio Usai, professore di scienze economiche e aziendali dell’Università di Sassari -. La nostra promessa sarà quella di riconoscere alla città di Olbia la capacità di creare economia per il futuro. Ci mettiamo al vostro servizio e il territorio, ne siamo sicuri, ci darà una risposta importante”.