Restano in carcere i due nordafricani accusati di violenza sessuale di gruppo ai danni una ragazza di 19 anni avvenuta lo scorso 21 ottobre ad Arzachena. Secondo l’accusa mentre la giovane passeggiava con il fidanzato 20enne sarebbe stata seguita dai due tunisini. Il maggiore dei due, di 31 anni, avrebbe immobilizzato il fidanzato mentre l’altro, di 26 anni, si sarebbe abbassato i pantaloni nel tentativo di violentare la giovane.
Lo stupro non si sarebbe compiuto esclusivamente perché la ragazza, liberandosi dalla presa, è riuscita a buttare a terra il suo aguzzino per poi scappare con il fidanzato al seguito.
Il Gip del Tribunale di Tempio Marcella Pinna, accogliendo la richiesta del PM Alessandro Bosco, ha deciso di trattenere i due presunti aggressori in carcere i quali, nel corso dell’udienza preliminare, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
I legali della vittima hanno sottolineato la difficoltà a rintracciare gli autori della violenza sessuale poiché privi di documenti e di permesso di soggiorno. Per questo motivo è stato fondamentale il loro riconoscimento da parte della vittima in una sorta di esame visivo all’americana. Ad avvalorare le testimonianze raccolte dagli inquirenti, ritenute comunque sufficienti dal Gip, ci sarebbero anche alcuni amici del fidanzato della giovane chiamati per telefono durante la prima fase dell’inseguimento.