La sorpresa di Pasqua don Giovanni Debidda, parroco di San Simplicio, la avuta martedì mattina quando ha aperto la chiesa alle 6:30 del mattina con mezz’ora di anticipo rispetto alla messa quotidiana. “Ho visto la luce penetrare lateralmente. Qualcuno aveva fatto saltare uno dei quadri di massello del portone. Avevano provato ad entrare 15 giorni prima – racconta don Debidda -. In quella occasione i ladri sono stati sorpresi da due persone e se la sono data a gambe. Lunedì scorso, invece, sono riusciti ad entrare e a portare via il candeliere elettrico, quello dove si mette la monetina per accendere le candele votive e tre calici per la comunione”.
I ladri, come ci racconta il parroco, si sono serviti di un piede di porco per aprirsi un varco nel portone laterale alla destra dell’altare. Una volta scardinato, i malviventi sono entranti e hanno messo a soqquadro la chiesa. Probabilmente per prima cosa hanno tentato di aprire la sacristia che si trova nel seminterrato sotto la zona destinata al coro ma il portone blindato ha resistito. Sono evidenti i segni violenti del tentativo di buttarlo giù.
Poi, con lo stesso strumento, hanno prima rotto la catena che bloccava il candeliere elettrico poi hanno scardinato il piccolo armadietto dell’abside che custodisce i calici per la comunione. Non essendo riusciti a penetrare nella sacristia hanno afferrato gli oggetti e si sono dileguati. Obiettivo principale: i pochi soldi contenuti nella gettoniera del candeliere elettrico. “Per fortuna, forse per un barlume di carità cristiana, non è stato saccheggiato il tabernacolo – ha aggiunto don Giovanni Debidda -. Quanto è stato rubato non non è di grandissimo valore ma resta il gesto della violazione della chiesa che certamente ci inquieta”. Il parroco ha già provveduto a sistemare il protone laterale. (Altre foto in fondo all’articolo)