OLBIA. La casa di accoglienza per persone diversamente abili Villa Chiara è chiusa per via di un caso di positività al covid riscontrato tra gli ospiti del centro. Ma quanto è accaduto in seguito alla comunicazione da parte della Assl, avvenuta ben 5 giorni dopo lo screening effettuato sul posto lo scorso 10 settembre, ha creato pesanti disagi a oltre 50 persone disabili e alle loro famiglie.
Quando a Villa Chiara è giunta la telefonata della Assl di Olbia che comunicava un caso di positività emerso tra gli ospiti della struttura è cominciata l’odissea. Educatori (la casa è gestita da una cooperativa) e volontari si sono subito attivati per gestire l’emergenza ma il grosso problema è nato quando è giunta una mail dal Servizio di igiene e sanità pubblica (SISP) di Sassari:
Per ripetere i test, tutte le persone coinvolte, vale a dire gli ospiti della struttura e le loro famiglie, devono recarsi in via Borromini, nell’ospedale vecchio, per effettuare il tampone drive-in.
“Provate ad imaginare cosa significa trasportare oltre 50 persone con disabilità differenti, molte non deambulanti, e metterle in macchina per sottoporle a un tampone – raccontano da Villa Chiara -. Un supplizio. Un test molecolare, per alcuni dei nostri ospiti, è un vero trauma e occorre molta tranquillità e un approccio speciale oltre che paziente”.
Per questo motivo, fino a ieri, il prelievo dei tamponi era avvenuto direttamente all’interno della struttura di Maltana. Con tutte le difficoltà del caso si era riuscito comunque a portarli a termine. “Ora invece ci chiedevano di andare noi da loro e fare un tampone in macchina. Un’operazione semplice per i normodotati ma non per i nostri ospiti”.
E così ieri mattina, dopo ritardi e rimpalli di responsabilità tra Olbia e Sassari, ben dieci dopo il tampone positivo, il “convoglio” composto decine di mezzi tra auto e pulmini speciali con a bordo 54 persone diversamente abili, una decina di educatori e altrettanti volontari, si è messo in fila per fare il tampone.
“Purtroppo, solo quando siamo arrivati lì, dopo ore di preparazione e attese interminabili, ci hanno detto che non dovevamo muoverci da Villa Chiara e che i tamponi li avrebbero prelevati sul posto”.
Insomma. Tutto inutile. Le indicazioni giunte da Sassari dicevano il contrario di quanto sostenevano ora da Olbia. Morale: tutti a casa.
“Una vero disastro. Gestire ragazzi chiusi in macchina per ore, al caldo, non è stato per niente facile – commentano amaramente da Villa Chiara -. Ora siamo in attesa dell’esito del secondo test mentre la struttura è chiusa ormai da dodici giorni”. E il disagio continua mentre famiglie e ospiti diversamente abili aspettano.