Per gli olbiesi è l’ora del fango. Gli abitanti del capoluogo gallurese sanno bene che dopo l’acqua comincia la grande fatica di spalare quanto resta all’interno delle case, delle cantine e dei garage. Con il fango si mette in strada l’arredamento devastato dalla piena del Seligheddu del 1° ottobre. Ora più che mai diventa fondamentale l’opera della Protezione Civile, della Brigata Sassari, dei Vigili del Fuoco e delle centinaia di volontari che anche in questa occasione, armati di pale, scope e secchi, sono tornati nelle vie dell’alluvione. Come ci racconta Giovanna Piu, nel video in fondo all’articolo, le alluvioni più devastanti per la città sono tre. Oltre quella del 2013, non si può dimenticare di quella del febbraio del 1979. Ma la città, all’epoca, era completamente diversa e la popolazione era di circa 30 mila abitanti, la metà di oggi.
https://vimeo.com/141256421