Augusto Ditel mi sta un po’ scocciando. Con questa storia del suo sito in costruzione, mi sa che non vuole più ospitare i miei scritti. Peggio per lui. E così approfitto della cortesia di Mauro Orrù e della sua Olbianova. Proprio ieri pensavo all’automobile di Vanni Sanna, e non perché mi diletto di meccanica o voglio aprire un’officina. Pensavo che il rodaggio non è stato un problema per il mezzo di locomozione del Primo candidato a sindaco di Olbia.La Carlo Felice, per Vannitteddu, non ha misteri: lui conosce come pochi buche, svincoli a raso, postazioni di autovelox, piazzole di soste. Così come non ha bisogno di una guida Michelin per sapere dove si mangia bene a Cagliari. Anche la scorsa settimana, il Nostro è stato avvistato ma la cosa non fa più notizia: nel capoluogo sardo, lui, è di casa. Vede gente, intrattiene i rapporti più disparati, parla con numerosi consiglieri regionali dello schieramento centrista, ma anche di Forza Italia, sorride assai, con quell’aria sorniona, il volto perennemente abbronzato, la montatura degli occhiali multicolor.
Porta bene con tutti, come si dice, ma con il coordinatore regionale di Fi, l’ex governatore Ugo Cappellacci, pare abbia un feeling particolare: la battaglia comune per la zona franca ha cementato un legame che potrebbe anche sfociare in un patto elettorale in funzione delle comunali di Olbia, una competizione da non sottovalutare per la quale la gara è cominciata da tempo immemorabile. Vanni Sanna è stato il più veloce: Speedy Gonzales, al confronto, è un lumacone.
Chi sa di politica, giura che l’iperattivismo del presidente del consiglio comunale di Olbia è aumentato vertiginosamente da quando ha saputo (o ha intuito) che uno dei suoi competitor sarà il deputato forzista Settimo Nizzi. E ieri sera, dopo l’ennesimo tour de force, Vannitteddu ha fatto il punto con alcuni amici, di fronte a un aperitivo, in un bar di viale Aldo Moro. Le orecchie di Nizzi hanno cominciato a fischiare. Ma anche quelle di Massimo Putzu, Jacopo Merlini, Pietro Carzedda, Marco & Paolo Piro e via sindacando…
Felix Terranova