OLBIASiamo al giorno dopo la dichiarazione con cui la Co.Vi.So.D. ha, momentaneamente, rifiutato l’iscrizione dell’Olbia alla Serie D e in città già qualcosa si muove. Lo sgomento, la delusione, la rassegnazione non sono ottimi ingredienti per cercare di ripartire e provare a recuperare ciò che è recuperabile; infatti, c’è ancora una piccolissima possibilità per essere riammessi al campionato di quarta serie. Entro le 14:00 del 22 luglio bisogna provvedere al pagamento degli stipendi, dell’iscrizione e della fidejussione, incombenze fino a ieri lasciate nelle mani di Alessandro Nucilli.
Da questo momento non sono più ammessi errori, per cui questa mattina gli addetti ai lavori stanno già provando a rimettere in fila le carte utili per l’iscrizione. Per fare questo si sta provando ad aggregare un po’ di forze, non solo economiche anche se queste per il momento sarebbero fondamentali. Si deve necessariamente ripartire mettendo da parte le prese di posizione e le ragioni che ogni figura all’interno della società avanza come legittime. Ora è arrivato il momento di salvare l’Olbia; per fare questo occorre veramente il contributo di tutti.
Chi si candida quale elemento aggregante è proprio Ninni Corda, a lui spetterà l’ingrato compito di mettere tutti attorno a un tavolo per ottenere – innanzitutto – la disponibilità di ciascuno della vecchia e nuova dirigenza. Poi sarà indispensabile reperire i denari da versare per sostenere gli stipendi, l’iscrizione e la famosa fidejussione.
Intanto si ritorna a parlare di Roberto Felleca che porterebbe in dote l’esperienza maturata in altre analoghe circostanze – all’epoca poi vincenti – oltre alla vecchia idea di gestire in tutto e per tutto il prossimo campionato di Serie D, puntando a un torneo di rilievo. Ma prima ancora sarà necessario, come già detto, reperire le risorse finanziarie per poter accedere direttamente al prossimo torneo.
Ora non serve più parlare del passato, di cosa poteva essere e non è stato. Adesso c’è davvero bisogno di tutti, per cui è arrivato il momento di sotterrare (anche se sarebbe meglio buttare via) l’ascia di guerra e provare a remare tutti nella stessa direzione. Già in giornata ci sono stati i primi summit: da una parte l’imprenditore Roberto Felleca, dall’altra potrebbe esserci il gruppo Marino che, ricordiamo, detiene ancora il 30% del capitale sociale dell’Olbia Calcio. Invece, non si hanno per ora notizie degli svizzeri che – anche qui è doveroso ricordare – detengono sempre il 70% delle quote della società.
Un altro elemento da non trascurare è il fattore tempo. Infatti, il 22 luglio alle ore 14:00 la Co.Vi.So.D chiuderà definitivamente il portone d’accesso al campionato e per quella data i bonifici dovranno essere fatti in maniera istantanea per conservare l’auspicio di poter riprendere a parlare di calcio giocato.