ARZACHENA. Una folla immensa ha partecipato quest’oggi ai funerali di Giovanni Fresi, l’uomo che ha perso la vita la notte dello scorso 28 dicembre, ucciso, secondo le accuse, dal figlio 27enne Michele.
Migliaia di persone hanno preso parte nel Tempio Nuovo di Arzachena e sul sagrato della chiesa al rito funebre officiato dal parroco don Mauro Moretti e concelebrato da numerosi curati del territorio, fra cui il parroco emerito di Arzachena don Francesco Cossu e il sacerdote di Santa Teresa Gallura don Romolo Fenu.
Un silenzio assordante, carico di rispetto, rabbia e tristezza ha accompagnato Giovanni Fresi nell’ultimo saluto davanti alla sua comunità.
Un silenzio rotto solamente alla fine della celebrazione religiosa da un applauso struggente, dopo le
parole di ricordo lette sull’altare dalla compagna Annamaria:
“Ti ringrazio per tutto l’amore che mi hai donato, lo scorso 3 gennaio avremmo festeggiato 10 anni della nostra relazione – ha detto con la voce rotta dal pianto la donna –. Eri sempre gentile e disponibile con tutti, ma io per te ero la tua principessa. Ora proteggimi da lassù”.
Una tragedia che ha profondamente turbato Arzachena, ancora incapace di accettare la scomparsa del suo concittadino Giovanni, persona stimata e benvoluta da tutti. Nell’omelia il parroco don Mauro Moretti ha cercato di porgere il proprio conforto ai familiari, affranti da un dolore immenso.
“In casi come questi è importante stringere la mano del Signore – ha affermato il parroco –, una mano carica non di parole, incapaci a spiegare questo dolore, ma di gesti e fatti concreti. Giovanni nella sua vita ha sempre stretto fino alla fine e nelle difficoltà la mano del figlio, con coraggio, amore smisurato, senza paure. Ed ora è abbracciato dalla mano di Dio, l’unica in grado di dare il giusto conforto e la forza necessaria”.
Non è mancato un monito alla comunità, teatro negli ultimi tempi di fatti di cronaca e vicende che in passato la vedevano estranea: “La nostra comunità è colpita da una febbre latente – ha ammonito il sacerdote – e tutti noi abbiamo il dovere di impegnarci per trovare una cura adeguata”.
In occasione dei funerali di Giovanni Fresi l’intero paese si è fermato in segno di rispetto. Il sindaco Roberto Ragnedda, presente ai funerali insieme all’amministrazione comunale, ha infatti proclamato per oggi una giornata di lutto cittadino.
Moltissime le persone che, nonostante la giornata di pioggia, hanno accompagnato dopo la messa il feretro di Giovanni Fresi al cimitero, per un ultimo saluto prima della tumulazione. Una famiglia e un’intera comunità sconvolta, in attesa del processo e del lungo iter giudiziario che vedrà protagonista nei prossimi mesi Michele Fresi.