OLBIA. L’equipe di Chirurgia generale del Mater Olbia, guidata dal professor Alessandro Verbo, ha eseguito con successo un delicato intervento intervento di nefrosurrenalectomia radicale e trombectomia cavale su una donna di 75 anni.
La paziente era arrivata in ospedale a causa di intensi dolori lombari resistenti a molteplici terapie mediche.
Gli accertamenti hanno evidenziato la presenza di un tumore renale che proliferando in forma di colonna solida (trombo neoplastico) aveva invaso la vena renale estendendosi all’interno della vena cava, la più grande del corpo umano).
La lesione espansiva, oltre 10 centimetri, a carico del rene destro prendeva inoltre contatto con il fegato in alto ed il diaframma posteriormente. Il rischio era l’occlusione della vena cava. Per la paziente il fattore tempo ha giocato un ruolo fondamentale nella corretta risoluzione del problema.
Un team multidisciplinare composto da chirurghi generali diretti dal professor Verbo, dagli oncologi Efisio Defraia e Antonella Lai, assieme alla nefrologa Federica Di Maio, ha studiato la migliore strategia terapeutica e deciso di procedere dapprima con l’intervento chirurgico in modo da ridurre la quantità di tessuto neoplastico – rimuovendo rene, surrene e trombo dalla vena cava – facendo sì che poi l’eventuale utilizzo dell’immunoterapia potesse avere un effetto migliore nel controllo della malattia.
“La complessità dell’intervento – ha dichiarato Verbo – richiede la presenza di personale medico ed infermieristico altamente specializzato e la disponibilità nel centro ospedaliero di tecnologie avanzate.
Dopo soli cinque giorni dall’intervento e nonostante la sua complessità, la paziente è stata dimessa ed indirizzata al percorso oncologico presente in ospedale”.
































