Torna d’attualità il tema giustizia in Gallura: è stata infatti presentata una proposta di legge, firmata dalla senatrice nuorese e vicepresidente della Commissione Giustizia al Senato Elvira Evangelista (M5S), che prevede la creazione del Tribunale di Olbia e il mantenimento di un ufficio di prossimità a Tempio Pausania.
È importante sottolineare che Tempio manterrebbe l’ufficio giudiziario di prossimità con il riconoscimento di un ruolo importante per il territorio circostante: un ufficio “secondario” e distaccato rispetto alla nuova sede centrale, con servizio di orientamento e consulenza per la trasmissione degli atti che non richiedono l’ausilio di un legale. Un punto di riferimento sotto casa per quelle pratiche che prima si potevano avviare solo in tribunale.
È una storia lunga e complicata quella della collocazione degli uffici giudiziari in Gallura, soprattutto dopo che nel 2013 venne soppressa la sezione distaccata presente a Olbia con il mantenimento della sola sede centrale a Tempio. Questo nonostante nella relazione preliminare ai decreti legislativi che abolivano le sedi distaccate si arrivasse a leggere: “Rimane l’anomalia del territorio di Olbia che, pur essendo per bacino di utenza e rilevanza economico-sociale ben più rilevante della realtà di Tempio Pausania, è destinato a soccombere stante l’impossibilità giuridica, in assenza di apposita norma primaria, di procedere contestualmente all’istituzione del Tribunale di Olbia con soppressione e accorpamento di quello di Tempio Pausania”.
Una richiesta, quella di portare un presidio giudiziario a Olbia, che nel 2015 venne fatta addirittura dall’Unione regionale delle Curie della Sardegna (l’organismo che rappresenta gli ordini forensi della Sardegna): “Il territorio compreso nella sezione di Olbia – si leggeva nella relazione – convoglia verso il tribunale di Tempio un carico di lavoro superiore anche più del doppio rispetto alla sede centrale. È fatto altrettanto notorio che il 75% della materia esclusiva trattata dalla sede centrale (lavoro, esecuzioni immobiliari, separazioni e divorzi) proviene dallo stesso territorio”.
A gennaio 2020 il giudizio della prima commissione del Consiglio Superiore della Magistratura, in visita a Tempio, fu lapidario: “L’ufficio giudiziario di Tempio vive in una condizione da terzo mondo. Versa in condizioni disastrose dal punto di vista strutturale, ambientale e delle risorse”. Difficoltà nate proprio in seguito alla soppressione della sede di Olbia, come ribadito dall’Unione delle Curie nel documento del 2015, a causa delle richieste di trasferimento delle figure apicali (giudici, amministrativi e funzionari giudiziari) che ha determinato negli anni un enorme vuoto di organico.
“Sulla proposta esprimiamo soddisfazione ma la battaglia non è assolutamente vinta. – le parole di Ciriaco Pileri, presidente del Comitato civico per l’istituzione del tribunale a Olbia – Si tratta di un segnale storico molto importante che fa seguito ad altri accadimenti del passato. Ringraziamo anche il deputato Nardo Marino per l’impegno.
Questa rivisitazione della geografia giudiziaria serve esclusivamente a farla funzionare meglio nell’interesse di tutti i galluresi: ora ci aspettiamo che i parlamentari sardi – conclude Pileri – facciano la loro parte, perchè Olbia ha dato veramente tanto alla Gallura e alla Sardegna ed è giusto che anche gli altri parlamentari del territorio lo riconoscano”.