Il 7 agosto di 30 anni fa a Sos Aranzos, nel comune di Golfo Aranci, un incendio appiccato da mani assassine, rimaste impunite, uccise un turista di Bari, Francesco Benedetto, di 32 anni, e la coppia di sposi romani, Bruno Bei di 50 anni e Magda Malfetti di 38 anni. Il rogo distrusse anche alcune case e gran parte delle terre agricole dalle colline di Marinella fino al mare.
Oggi, il sindaco di Golfo Aranci, Mario Mulas, con il comandante della Polizia Locale Roberto Poggi e il presidente del Consorzio di Sos Aranzazos Giovanni Bacciu, ha deposto dei fiori presso la stele dove sono impressi i nomi delle persone uccise dagli incendiari. Una visita rapida perché il COC (Centro Operativo Comunale), aperto da ieri e ancora attivo per l’allarme incendi “estremo”, impedisce di fatto la consueta celebrazione religiosa.
“Il calendario dice che sono passati 30 anni, ma per noi è sempre ieri”, commenta Rocco Benedetto, fratello di Francesco morto nell’incendio a soli 32 anni. “Oggi, vedere le immagini della Sardegna che sta bruciando, rende ancor più grande lo strazio del nostro dolore che non si arrende. L’incendio si spegne, ma il dolore resta acceso e continua a bruciare incessantemente”.
Quel giorno c’era un vento simile a quello di ieri. Le fiamme si alzarono dalla zona di Marinella e in pochi minuti aggredirono la collina, saltando facilmente le strade rurali e in più punti la provinciale Olbia-Golfo Aranci. Il traffico fu bloccato. Coloro che scelsero di rimanere, quando il rogo cominciò ad avvicinarsi troppo, si rifugiarono in spiaggia. Alcuni, purtroppo, forse disorientati dal fumo, non si resero conto di andargli incontro.
In quei momenti, la devastazione provocata da uno dei tanti incendi che colpirono l’Isola nell’estate del 1993 si trasformò in tragedia. I corpi delle vittime furono ritrovati durante le operazioni di bonifica. Chi perse le case o parte di esse si ritenne fortunato e, pian piano, per alcuni ci vollero anni, ricostruì ciò che aveva perso. Per i familiari di coloro che persero la vita, invece, come ha scritto Rocco Benedetto, il tempo si è fermato nello stesso momento in cui il cuore delle vittime ha smesso di battere.
Rocco Benedetto aggiunge: “Ringrazio l’Amministrazione Comunale di Golfo Aranci, il Consorzio Sos Aranzos e la comunità sarda che ci sono stati vicini in questi anni di lutto e dolore e che continuano ad onorare la memoria delle vittime di una tragedia che è purtroppo rimasta senza alcun colpevole”.