Finisce con una sconfitta per l’Olbia anche il derby di Coppa Italia contro Torres (1-0) e poco conta se la squadra di Leandro Greco ha espresso un buon calcio mettendo a taccuino diverse occasioni gol mancate per un’inezia e subendo invece il gol fatale in maniera più rocambolesca che anomala.
Il risultato a tabellino, cioè quello che resterà negli annali, è una sconfitta, la seconda per la precisione, che matura 17 giorni dopo quella più fragorosa di campionato e che, come tutte le sconfitte, lascia il segno, tra i protagonisti, tra i tifosi da divano e i sempre presenti ragazzi della Curva Mare.
Però il calcio è anche questo e le sconfitte fanno sempre parte del mondo della sfera di cuoio, difficilmente ci si abitua, mentre è più facile godere delle vittorie, tanto più quando maturano dal bel gioco. Chi vive intensamente e direttamente nel calcio sa che non bisogna esaltarsi nei momenti di vittoria né deprimersi nelle fasi di difficoltà, anzi proprio da queste ultime bisogna sempre prendere spunto per migliorare gli aspetti che non hanno funzionato e cercare di gestire il morale dei calciatori dopo le sconfitte.
Ieri la vittoria della Torres è appunto maturata da un innocuo rinvio del giovane portiere dell’Olbia che nell’intento di indirizzare la palla verso i propri compagni, casualmente ha colpito l’attaccante Sanat, la sfera ha preso un effetto strano e si è insaccata alle sue spalle davanti allo stupore dello stesso Sanat che senza tirare a rete ha portato in vantaggio la sua squadra. Incredibile ma vero.
Leandro Greco che è stato buon calciatore sa come rincuorare il giovane Palmisani (portiere già nel giro della nazionale primavera) che al suo esordio è incappato in un incidente di gioco che non scalfisce minimamente la sua prestazione e le sue qualità. Cose che capitano nel mondo del calcio! Palmisani ha un grande potenziale e si rifarà in futuro, per ora deve mettere nella sua cassetta degli attrezzi anche questo infortunio da cui sicuramente trarrà beneficio per il proseguo.
Per il resto la gara giocata al Vanni Sanna è stata una tenzone dove entrambe gli allenatori hanno ragionato guardando più al prossimo turno di campionato che alla Coppa Italia; la Torres per proseguire nel ciclo positivo e l’Olbia per recuperare i punti persi immeritatamente contro l’Ancona.
Lo spettacolo non è stato il massimo ma ha messo in luce diversi giovani interessanti da entrambe le parti che torneranno buoni per il campionato in corso sia alla Torres che all’Olbia. In vero la Torres ha messo in evidenza il solito gioco, con Lora sugli scudi e Idda abile a guidare la retroguardia, i bianchi olbiesi però non sono stati da meno, anzi hanno avuto qualche occasione più clamorosa che con un po’ di “freddezza” sottoporta avrebbero quanto meno pareggiato le sorti dell’incontro.
Comunque, alla fine dei novanta di gioco il risultato a tabellino recita Torres 1 Olbia 0 con i sassaresi che avanzano in Coppa Italia e proseguono il filotto di sette vittorie consecutive, l’Olbia invece deve leccarsi le ferite e tornare in Gallura consapevole di aver fatto una discreta gara con calciatori come Zallu, Palomba, Fabbri e Palmisani, elementi che nella filosofia della compagine presieduta da Alessandro Marino rappresentano il core business.
E’ buona cosa invece ricordare che la Torres ha costruito una grande squadra con pezzi pregiati di mercato, può contare su calciatori esperti e di buona qualità e non è un caso se dopo sei partite si trova in cima alla classifica a punteggio pieno. A questo punto del campionato la classifica inizia veramente ad esprimere i reali valori messi in campo e i rossoblù di Greco – Alfonso – rappresentano davvero una bella novità per la terza divisione nazionale, lasciandosi alle spalle realtà come Spal, Cesena, Perugia e Pescara, tutte con trascorsi nelle categorie maggiori.
L’Olbia invece viene da sette anni consecutivi in serie C (permanenza record), tra le file dei bianchi sono transitati fior fior di calciatori che ora calcano campi importanti e l’idea di calcio del duo Tatti/Marino è sempre quella di proseguire serenamente in serie C, senza fare sconquassi finanziari, almeno in attesa che vada avanti il progetto del nuovo stadio che consentirebbe ai galluresi di alimentare, con giusti motivi, i sogni di serie B.
Tutto questo però non viaggia di pari passo con l’ardore dei tifosi, non solo olbiesi, che vorrebbero vedere la propria squadra in testa a tutte le classifiche e che mal digeriscono le sconfitte tanto più se maturate in gare di cartello come i derby.
Questa mattina alla ripresa degli allenamenti lo stato d’animo dei ragazzi di Leandro Greco era quello di chi, preso atto di un’altra sconfitta immeritata, deve rialzare fin da subito la testa e pensare alla prossima trasferta di campionato che vedrà l’Olbia in casa dell’Entella, squadra costruita per il salto di categoria e inspiegabilmente relegata all’ultima posizione della classifica.
A Chiavari sarà necessaria una grande prestazione ma non si deve dimenticare che l’Olbia non potrà ancora contare su Dessena, Mordini e forse ancora Zanchetta, mentre il recupero di Boganini è previsto per il nuovo anno.