Miele, albume, fecola di patate, acqua, oli vegetali e semi di canapa. Sono gli ingredienti di uno dei tanti prodotti esposti al convegno voluto dall’associazione Canapa Sarda onlus: il torrone. Un esempio significativo delle potenzialità derivate dall’utilizzo della canapa emerso durante l’incontro che si è tenuto ieri all’Olbiaexpo. “E’ stato un successo e siamo molto soddisfatti dell’interesse che l’argomento ha suscitato”, ha detto Alessandro Forroia, fondatore dell’associazione insieme a Gabriele Serreri e Mauro Langiu.
Al convegno, oltre agli organizzatori dell’Associazione Canapa Sarda onlus fondata a Olbia, sono intervenuti il prof. Gian Luigi Gessa che ha parlato delle applicazioni in campo medico della cannabis terapeutica e Tore Deias che da circa tre anni ha attivato una serie di coltivazioni sperimentali nel Campidano, a Simaxis: “Lo scorso anno ho coltivato 3 ettari di canapa in appezzamenti di terra differenziati – ha detto Deias -. Mi auguro che si arrivi presto a fare produzione per creare reddito. L’ostacolo maggiore sta nella mancanza di macchinari di trasformazione. In Italia non esistono ma il nostro obiettivo è quello di creare produzione e trasformazione in Sardegna”
Secondo gli esperti la coltivazione della pianta è abbastanza semplice, simile qualsiasi cereale. Risulta più complessa, invece, la trasformazione. Le applicazione della Canapa sono molteplici e vanno dalla bioedilizia al tessile, dalla plastica ai carburanti, dalla medicina al settore agro alimentare ecc.
“L’informazione è fondamentale – conclude Forroia -. E’ un passo importante verso il superamento dei preconcetti nei confronti di questo prodotto ma siamo anche consci che occorre studiare e portare avanti la ricerca allo scopo di realizzare una filiera produttiva nell’isola nel segno della trasparenza e della legalità”. (altre foto in fondo all’articolo)