OLBIA. Il titolo potrebbe sembrare un rebus da settimana enigmistica, ma così non è. Stephen Gamson è un quotato pittore pop statunitense, noto per il suo stile particolare con cui realizza disegni apparentemente elementari, addolciti da colori semplici e tratti ricchi di significato. In un gesto di grande generosità, l’artista, grazie ai buoni rapporti con Guido Surace, presidente del CdA dell’Olbia Calcio, ha donato ieri una delle sue opere all’Ospedale di Olbia. Il dipinto, che entrerà a far parte del patrimonio artistico del Mater Olbia, rappresenta un segno di vicinanza e solidarietà verso la città e i suoi abitanti.
Alla cerimonia, oltre a Guido Surace e all’artista, erano presenti Leonardo Belli, responsabile marketing del Mater Olbia, che ha fatto gli onori di casa per rendere piacevole l’incontro. Successivamente, l’attenzione dei cronisti si è spostata sul mondo del calcio con alcune domande al legale rappresentante della società calcistica.
“Nei prossimi giorni – ha dichiarato il presidente – provvederemo a chiudere l’annata calcistica attraverso i pagamenti degli stipendi alle maestranze che hanno operato nella società durante questa stagione dal brutto epilogo.”
Presidente, i tifosi si chiedono se verrà fatta domanda di ripescaggio.
“La domanda per il ripescaggio verrà portata avanti; aspettiamo solo che dagli uffici della Lega ci vengano fornite le regole che ci diranno se nel prossimo campionato l’Olbia parteciperà al torneo di Serie C oppure dovrà attrezzare una squadra competitiva per la Serie D.”
Come verrà composta la squadra?
“Il primo obiettivo sarà trovare un allenatore con le capacità giuste per sostenere una squadra ambiziosa. A tal proposito, Corda e Bignotti, che si occupano della costruzione della squadra, stanno già lavorando e hanno interpellato alcuni coach. Relativamente ai calciatori, si fanno già tanti nomi di atleti che rimarrebbero anche se la squadra bianca dovesse giocare in Serie D, ma noi vogliamo procedere un passo alla volta.”
Le domande si sono poi concentrate su nomi specifici di allenatori e nuovi investitori, ma Surace ha chiuso con un sorriso e un “no comment”, lasciando aperte le porte a sviluppi futuri e stimolando la fantasia di tutti.