★VIDEO★ OLBIA. Nel 2028 la città sarà molto diversa da quella che conosciamo oggi perché sarà una città sicura. Gli scolmatori proteggeranno per sempre la popolazione in caso di pioggia battente e corsi d’acqua in piena. Nel centro di Olbia continuerà ad riversarsi più o meno lo stesso quantitativo di acqua che attraversa la città sul Seligheddu, sul San Nicola e sullo Zozò. L’onda di piena sarà intercettata nell’agro da tre opere di presa che scolmeranno le portate indirizzandole nelle gallerie sotterranee fino al tratto finale del fiume Padrongianus a sud e nel golfo industriale a nord.
Le acque, quelle “buone“, entreranno docilmente nel centro abitato e si dirigeranno verso il mare del golfo interno. Dal punto di vista della sicurezza il piano presentato dal progettista Simone Venturini è più che convincente. Anche se al momento siamo davanti a un progetto di fattibilità, il dettaglio è talmente in modalità macro che è già ora molto vicino a quello esecutivo.
Per attivare le gare per l’accantieramento dell’opera più importante in Sardegna del dopoguerra, seconda per dimensioni solo alle grandi infrastrutture di bonifica del secolo scorso, si attende il semaforo verde della Valutazione d’impatto ambientale. E poi occorrerà attendere il 2028 anche se si andrà avanti per lotti funzionali. Per questo motivo la sicurezza della città aumenterà sensibilmente già dal 2025 con la prima fase dei lavori che giungerà a compimento.
Per quanto riguarda gli “effetti collaterali” del piano si può dire, senza ombra di smentita, che la città sarà anche decisamente più bella e tecnicamente più funzionale. Intanto il verde: nasceranno altri due grandi polmoni alberati a sud e a nord. Olbia sarà dotata di ben tre parchi urbani di dimensioni simili al Fausto Noce.
Tutti i canali, Seligheddu, San Nicola e Zozò avranno due metri di profondità in più, le sponde in granito bianco/rosa bocciardato e scompariranno definitivamente gli scarichi illeciti. Queste nuove condizioni conferiranno ai corsi d’acqua una pulizia e una trasparenza mai viste nella lunga storia della città.
In ultimo la grande e assoluta novità: il tratto finale del Seligheddu di circa un chilometro, che passerà sotto il nuovo ex Ponte di ferro, sarà navigabile. Ma non basta. Nei pressi del ponte di via Tre Venezie il rio si allargherà per consentire la nascita di una nuova darsena con porticciolo per circa quaranta piccole imbarcazioni.
Di tutto questo e molto di più parleremo nello speciale prodotto da Olbianova con un’approfondita intervista a Simone Venturini. Di seguito lo speciale ▼