La pluralità di informazione è un bene troppo prezioso per essere lasciata nelle mani del “dietologo” Gianni Iervolino – dice Celestino Tabasso, presidente dell’Associazione della Stampa sarda -. Lo definisco così perché questo signore ha chiesto e ottenuto soldi dallo Stato, altri si accingeva ad averli dalla Regione mentre non paga gli stipendi dei dipendenti della sua televisione da circa un annoi. E chi chiede soldi per mettere a digiuno le persone è un dietologo”. E’ solo uno dei passaggi e neanche il più duro, contenuti nelle dichiarazioni di Tabasso che insieme ad Adalberto Farina (Cisl), presenti giornalisti e tecnici dell’emittente, ha partecipato al Sit-in di protesta questa mattina sotto il municipio di Olbia. Durante l’incontro con i colleghi è intervenuto anche il sindaco Giovannelli.
L’ultimo telegiornale trasmesso dalla TV risale a oltre un mese fa. La situazione generale è ormai al capolinea. I troppi debiti maturati uniti agli 11 mesi di stipendi non pagati hanno portato l’emittente ad un vicolo cieco. L’ultimo barlume di speranza è affidata al tribunale di Tempio al quale l’editore dovrebbe presentare un piano industriale di rilancio. Ma ormai sono in pochi a credere che la TV possa in qualche modo riprendere le trasmissioni di informazione.
Tabasso e Farina usano parole dure nei confronti dell’editore Gianni Iervolino. “Ci rifiutiamo di definirlo ‹editore› – incalza il presidente di assostampa – per come ha gestito la TV in tutto questo tempo in piena ed esclusiva responsabilità”.
Per Adalberto Farina la scelta simbolica di protestate davanti al Comune è un chiaro segnale rivolto alla politica chiamata a fare la sua parte per salvare l’emittente regionale con sede a Olbia. “Siamo davanti ad una situazione paradossale – ha dichiarato il sindacalista -. L’imprenditore Iervolino ha grossi interessi nel territorio ma da alcuni anni ha completamente abbandonato la TV al proprio destino. Più volte abbiamo chiesto alla proprietà un piano industriale ma di fatto ha sempre disatteso le promesse”.
Il sindaco Giovannelli, ancora una volta, ha rilanciato l’appello al mondo dell’imprenditoria mettendosi personalmente a disposizione per trovare soluzioni condivise e volte alla salvaguardia della professionalità dei circa 13 dipendenti rimasti in carica.