Le sigle sindacali FP CGIL, UIL FPL e NURSIND hanno inviato una dura risposta all’ASL Gallura in merito alla nota del 4 marzo 2025, con cui l’azienda sanitaria aveva replicato alla diffida e messa in mora avanzata dalle organizzazioni dei lavoratori. I sindacati contestano la gestione degli incarichi, le modalità di selezione del personale e l’assenza di un confronto equo con le parti sociali.
Al centro della disputa vi è il regolamento aziendale, che secondo i sindacati sarebbe stato redatto in modo unilaterale, senza alcun contributo delle sigle rappresentative. Questo approccio viene definito “autarchico”, privo di condivisione e potenzialmente dannoso sia per i lavoratori che per l’organizzazione stessa. Le organizzazioni sottolineano di non aver mai interrotto il dialogo con l’azienda, ma di aver chiesto solo una sospensione temporanea per valutare la documentazione integrativa ricevuta.
Un altro punto critico riguarda la mancata trasposizione degli incarichi in base a quanto previsto dal CCNL 2019/2021. I sindacati accusano l’ASL di aver ignorato le disposizioni contrattuali, creando un clima di incertezza per i lavoratori coinvolti. L’ARAN, con un parere del dicembre 2023, ha ribadito l’obbligo di trasporre gli incarichi mantenendo le scadenze già stabilite, ma secondo i sindacati questa norma non è stata rispettata dall’ASL Gallura.
Forti critiche vengono mosse anche sulla gestione delle selezioni interne. Il regolamento attuale impone un limite di partecipazione a due sole procedure, una scelta che viene ritenuta discriminatoria e in contrasto con le linee guida dell’ANAC. L’Autorità Nazionale Anticorruzione ha più volte evidenziato il rischio di restringere indebitamente la platea dei candidati, favorendo così potenziali situazioni di conflitto di interesse o assegnazioni predeterminate.
Un altro punto contestato riguarda la sovrapposizione dei ruoli nella procedura deliberativa. Secondo i sindacati, la Direzione amministrativa avrebbe assunto un doppio ruolo di controllore e controllato, con un conflitto di interessi che minerebbe la trasparenza delle decisioni aziendali. Viene citato il caso della deliberazione n. 129 del 10 marzo 2025, in cui il direttore amministrativo risulta contemporaneamente struttura proponente e presidente della commissione esaminatrice. Un’anomalia che, secondo le organizzazioni sindacali, viola i principi di imparzialità e corretta amministrazione sanciti dalla legge 190/2012 e dal d.lgs. 33/2013.
Alla luce di queste contestazioni, i sindacati si rivolgono al responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, al collegio sindacale dell’ASL e alla Regione Sardegna, chiedendo un intervento immediato per garantire il rispetto delle norme e la tutela dei diritti dei lavoratori. La richiesta è di un riscontro urgente sulle problematiche sollevate e di un’azione di vigilanza per ripristinare un sistema più equo e trasparente nella gestione degli incarichi e delle selezioni interne.