Quando la proprietaria del negozio ha mostrato un paio di pantaloni simili a quelli indossati e portati via senza pagarli da un ladro scappato in bicicletta, gli stessi Carabinieri sono rimasti perplessi. Perché l’oggetto del desiderio di “quell’uomo, alto e massiccio che mentre fuggiva ha dato un pugno a mio marito” – ha raccontato – erano in finta pelle e a zampa d’elefante. Valore, 18 euro.
Difficile pensare che si sia trattato di un furto per necessità quanto accaduto intorno alle 19:00 in un negozio di abbigliamento di via Martino Bassi a Olbia gestito da una coppia di coniugi cinesi. Troppo particolari quei pantaloni, per giunta di taglio femminile, per rappresentare un bisogno tale da spingere una persona a rubarli.
Quell’uomo, di probabile nazionalità straniera, è entrato nel negozio di via Bassi e dopo aver scelto un paio di pantaloni “li esponiamo in coppia – ha raccontato la proprietaria che gestisce il negozio con il marito nella traversa di viale Aldo Moro da sedici anni – ma ha voluto portarli tutti e due nel camerino. Poi è uscito con i pantaloni addosso e ha detto che non gli piacevano e li aveva lasciati dentro appesi”.
A quel punto il marito ha tentato di fermarlo con le buone ma si è preso un forte pugno in faccia e ha visto il ladro scappare in bicicletta, contromano, verso viale Aldo Moro.
E poi, mentre il proprietario del negozio usciva dolorante per recarsi in Pronto Soccorso, la donna ha chiamato i Carabinieri. A quanto è dato sapere la bicicletta è stata ritrovata poco distante, in via De Simone, mentre dell’autore del furto si sono perse le tracce.