Se n’è andata in silenzio, come ha sempre vissuto, con eleganza e misura. Martine Frey è morta questa mattina a 83 anni, il giorno dopo il suo ultimo compleanno, trascorso, purtroppo, in coma nel reparto di Terapia Intensiva dell’ospedale di Olbia. Era ricoverata da domenica mattina, colpita da un ictus. Si è praticamente spenta davanti alla figlia, Dominique D’Amelia, nata dal suo primo matrimonio con Achille D’Amelia, giornalista della Rai.
Nata a Nancy nel 1942, Martine Frey era arrivata in Italia da giovane. Ma la sua carriera era cominciata a Cannes, durante il festival delle televisioni. Poi la vita l’aveva portata in Sardegna, dove si era stabilita a Cagliari dopo la fine del suo primo matrimonio. Qui aveva conosciuto Rodolfo Ciccarelli, all’epoca dipendente Alitalia, che avrebbe poi seguito a Olbia, con il passaggio del suo compagno all’Alisarda.
Negli anni ’80 aveva iniziato a collaborare con Radiolina e, successivamente, con Videolina, entrando così nel cuore dell’informazione regionale. Quando si trasferì a Olbia seguì una lunga stagione professionale nelle emittenti del nord Sardegna: TCS, Radio Internazionale, Tele Regione. Curò poi anche la sede di Sardegna Uno nella città gallurese.
Aveva una voce inconfondibile, con quel marcato accento francese che non aveva mai perso che le conferiva un’eleganza unica e la rendeva facilmente riconoscibile. “Martina Fresu”, come simpaticamente l’aveva battezzata Mario Melis ai tempi del suo governo in Sardegna, riusciva ad avere un approccio rigoroso alla professione senza mai perdere di vista la profonda umanità che caratterizzava i suoi articoli.
Apprezzava il buon giornalismo e non mancava mai di fare una telefonata per commentare un servizio, segnalare un dettaglio, ma soprattutto esprimere stima per chi sapeva lavorare. Non esercitava più da tempo ma non aveva mai smesso di osservare criticamente ciò che passava in tv.
Aveva scelto, anni fa, di dedicarsi alla famiglia, soprattutto dopo la nascita della nipotina, oggi quindicenne, a cui era profondamente legata. Aveva deciso di fare la nonna, senza clamore, nel suo buon ritiro di Porto San Paolo ma con la stessa dedizione che aveva sempre messo nel suo lavoro.
I colleghi che hanno lavorato con lei ricordano la sua dolcezza, la sua discrezione, la sua capacità di ascolto. Mai una parola fuori posto, sempre educata, sempre presente. Dominique, la figlia, le somiglia non solo nei tratti ma anche nel modo gentile e rispettoso con cui si relaziona agli altri.
Martine Frey lascia un grande vuoto tra i giornalisti sardi, soprattutto tra quelli che l’hanno conosciuta e con cui ha condiviso redazioni e storie. Nonostante avesse lasciato la professione, era rimasta un punto di riferimento silenzioso ma prezioso. Ciao Martine, ci mancherai. Anche noi ti abbiamo voluto bene.
Sarà possibile salutare Martine presso la sala del commiato a Su Lizzu il giorno 22 aprile alle ore 11:00.