OLBIA. Si conclude oggi al Museo Archeologico la terza edizione della fiera Maker Faire Sardinia dedicata all’Intelligenza Artificiale. Oltre 60 espositori, in gran parte provenienti dalla Sardegna insieme a realtà di ricerca e startup giunte a Olbia dalla Penisola e da Paesi come Irlanda, Slovacchia e Danimarca, hanno animato gli ambienti museali creando, in alcuni casi, curiosi contrasti tra archeologia e innovazione.
Oltre all’ormai consueto brulicare di stampanti 3D, diventate quasi elettrodomestici per i creativi, e simpatici allestimenti come quello offerto da un gruppo di acchiappafantasmi, con supereroi usciti da riunioni di cosplay, si sono viste interessanti realizzazioni di abiti fatti con radici e lana, e altri con plastica e cotone che cambiano colore con il movimento.
Il tema dell’intelligenza artificiale, argomento estremamente dibattuto non solo a livello di utilizzatori, è stato posto al centro di questa terza edizione con incontri e tavole rotonde in diretta su Facebook coordinate dal giornalista Paolo Ardovino.
Sabrina Serra, vice sindaco di Olbia, ha espresso parole positive sull’organizzazione: “Siamo orgogliosi di questa edizione che abbiamo sostenuto fortemente perché la nostra città è all’avanguardia. Gli studenti, in particolare, possono trovare nelle due giornate di fiera gli stimoli per indirizzare il proprio futuro.”
Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore al Bilancio, Alessandro Fiorentino, che ha sottolineato come la macchina amministrativa si stia muovendo verso le nuove tecnologie con un’attenzione speciale per la protezione dei dati e la sicurezza degli archivi.
Per il patron dell’evento, Antonio Burrai, che festeggia 10 anni di Fab Lab, coordinatore della Maker Faire Sardinia, “non bisogna temere l’intelligenza artificiale. È uno strumento. Come 35 anni fa lo erano i personal computer. Anche allora si diceva che le macchine elettroniche avrebbero tolto il lavoro agli esseri umani e poi si sono dimostrati mezzi importanti per tutti. Immaginiamo l’AI come un martello – ha detto Burrai – lo puoi utilizzare per appendere un quadro ma, in senso figurato, anche come un’arma. L’intelligenza artificiale sarà uno strumento che ci consentirà di sviluppare ed esplorare cose utili in ogni campo: dall’arte alla vita quotidiana”.