Si avvicina la 34a edizione di Time in Jazz, in programma dal 7 al 16 agosto a Berchidda, fulcro e cuore pulsante del festival ideato e diretto da Paolo Fresu, e negli altri centri e località del nord Sardegna in cui farà tappa con i suoi concerti: Arzachena, Bortigiadas, Buddusò, Budoni, Bulzi, Ittiri, Loiri Porto San Paolo, Luogosanto, Mores, Olbia, Oschiri, Porto Rotondo, San Teodoro, Telti e Tempio Pausania.
Ad aprire l’evento sarà il “FestivalBar”, ovvero la serie di showcase ospitati dai bar berchiddesi; quasi un festival nel festival, curato da Michele Pinna e Luca Devito, che dal 7 agosto proporrà ospiti diversi di sera in sera sera, formazioni e solisti sardi e altri in arrivo invece dalla Penisola.
Si comincia sulle note a base di rock‘n’roll, country e swing del bolognese Lovesick Duo, alias Francesca Alinovi e Paolo Roberto Pianezza (sabato 7 al Bar Centrale, ore 22); la sera dopo (domenica 8 al Muretto, ore 22) è il turno di The Blues Against Youth, progetto solista di matrice country/blues del romano Gianni TBAY;
spazio poi al rock-blues dei Caboose di Luis De Cicco e Carlo Corso (9 agosto al Bar K2, ore 24). Nelle serate successive, protagoniste alcune delle proposte più interessanti del panorama musicale isolano: The Giannies con il loro punk e rock’n’roll (10 agosto, al Jolly Cafè, ore 24), la cantautrice sassarese Angela Colombino (11 agosto al Café Rosé, ore 20), Black Victor & Williboy Taxi, ovvero Vittorio Pitzalis, tra i bluesman più rappresentativi della Sardegna, e William Rossi (12 agosto, al Jazz Pub, ore 20);
e poi il cantautore algherese Davide Casu (13 agosto al Friends Bar, ore 20) e l’olbiese Bella Socio del collettivo Negative Outcomes (il 16 agosto, Bar della Piazza, ore 23).
Lunedì 9 agosto
Il festival entrerà nel vivo lunedì 9 agosto con due eventi immancabili di Time in Jazz. Il primo è la traversata marittima in musica a bordo della nave della Corsica Ferries–Sardinia Ferries in viaggio dal porto di Livorno (partenza alle 16) a quello sardo Golfo Aranci (arrivo alle 22.30): un appuntamento che si rinnova per il sedicesimo anno consecutivo, grazie alla collaborazione della compagnia delle navi gialle. Protagoniste, quest’anno, voci, ukulele e percussioni di Sara Magon e Clara Zucchetti (che saranno impegnate nei giorni successivi a Berchidda nell’ambito delle attività di Time to children) con il loro repertorio ispirato alle musiche tradizionali dei più disparati angoli del mondo.
Il duo Musica Nuda di Petra Magoni (voce) e Ferruccio Spinetti (contrabbasso) sarà invece protagonista alle 18 di un altro “must” di Time in Jazz, un evento attesissimo a ogni edizione del festival (tanto atteso che i biglietti sono andati esauriti fin dal giorno di apertura delle prevendite, lo scorso 17 maggio): il concerto tributo a Fabrizio De André a L’Agnata, la tenuta nei pressi di Tempio Pausania che a metà anni Settanta divenne la dimora del grande cantautore genovese in terra sarda.
Altri suoni e altra voce; in serata, il festival si sposta sulla costa, a Porto Rotondo: al teatro all’aperto “Mario Ceroli”, alle 21.30, sarà di scena Mario Venuti, che, accanto ai suoi brani più famosi, proporrà anche alcuni nuovi estratti del nuovo disco di prossima uscita, caratterizzati dalle influenze sonore sudamericane e del Brasile, che fanno parte della cifra stilistica dell’ex cantante dei Denovo, affiancato in questo impegno a Time in Jazz da Tony Canto alla chitarra.
Martedì 10 agosto
Da una voce a un’altra: il compito di aprire la giornata del 10 agosto spetterà a John De Leo in concerto alle 11 alla chiesa di San Bachisio di Telti. Il cantante e compositore romagnolo sarà in scena con campionamenti vocali, karaoke giocattolo e laringofono, accompagnato dall’eclettico chitarrista Fabrizio Tarroni, già con lui in un collaudato duo, a cui si aggiunge l’elettronica in tempo reale di Franco Naddei (in arte Francobeat), altro suo collaboratore di lunga data.
Nel pomeriggio (ore 18) saranno le suggestive rovine del castello di Baldu, a Luogosanto, a offrire uno scenario d’eccezione al solo di Fabio Giachino, attivo come pianista entro i confini del jazz e della musica improvvisata ma anche come producer di musica elettronica.”
Alle 21.30, Arzachena accoglie nella cornice granitica di Li Conchi il Trio Bobo, formazione di impronta jazz-rock nata nel 2002 intorno alla storica sezione ritmica di Elio e le Storie Tese, ovvero Faso (basso) e Christian Meyer (batteria), che in questo contesto, insieme al talentuoso chitarrista Alessio Menconi (al suo attivo collaborazioni con Billy Cobham, Jeff Berlin e Paolo Conte, tra gli altri), possono misurarsi con generi musicali che nella band “madre” difficilmente vengono approfonditi;
Mercoledì 11 agosto
La giornata dell’11 agosto si snoda sulla costa nord-orientale: la mattina al riparo della pineta di Sant’Anna a Budoni (ore 11), a pochi passi dal mare, con il trio Floors di Filippo Vignato (trombone, effetti), Francesco Diodati (chitarra) e Francesco Ponticelli (contrabbasso, elettronica), tre musicisti tra i più interessanti della nuova scena jazz italiana.
Nel pomeriggio (ore 18), sarà invece la zona retrostante la spiaggia di Porto Taverna a Loiri Porto San Paolo a ospitare il quartetto di Matteo Pastorino, voce emergente del clarinetto in Europa, nato e cresciuto in Sardegna ma di stanza a Parigi; con lui, Domenico Sanna al pianoforte & synth, Dario Deidda al basso e Armando Luongo alla batteria, hanno dato vita al progetto “LightSide”, presentato per questa occasione in anteprima assoluta.
In serata, a Berchidda, la coinvolgente parata della Funky Jazz Orkestra per le strade del paese (ore 19.45) scalderà l’atmosfera in attesa del primo concerto in programma sul palco principale del festival, quello allestito in Piazza del Popolo: alle 21.30, le “Stelle” di Time in Jazz brillano su “Heroes”, il tributo di Paolo Fresu a David Bowie, presentato due anni fa a Monsummano Terme, in Toscana, e di recente consegnato alle tracce dell’omonimo cd pubblicato in occasione del sessantesimo compleanno del trombettista.
Come nel disco, Fresu sarà affiancato da un cast “stellare”, formato da cinque nomi di primo piano della scena jazzistica nazionale: la cantante Petra Magoni, Gianluca Petrella al trombone e all’elettronica, Francesco Diodati alla chitarra, Francesco Ponticelli al basso e Christian Meyer.
E sotto il cielo stellato di Berchidda, intorno alla mezzanotte, la musica andrà ancora avanti nella piazzetta di legno accanto al palco centrale di Piazza del Popolo, con il primo appuntamento di Time After Time, lo spazio giornaliero dopoconcerto a cura di Nanni Gaias; il giovane batterista con il suo collaudato trio – Giuseppe Spanu alla chitarra e Jim Solinas al fender rhodes e organo hammond – farà in questa serata un salto nell’esplorazione della cultura urban isolana, rappresentata a pieno titolo dai Menhir, pionieri del rap in Sardegna, insieme a DJ Kork nel progetto “Iscola Orizinale”, un incontro tra jazz e classici dell’hip-hop.
Giovedì 12 agosto
Da isola a isola, dall’Irlanda alla Sardegna: lungo questa rotta ideale si aprirà la giornata del 12 agosto, alla Chiesa della Santa Trinità di Bortigiadas (ore 11), sulle note dal sapore celtico dell’eclettica Naomi Berrill; la violoncellista e polistrumentista irlandese, di casa a Firenze e che conta all’attivo collaborazioni in ambito classico (con Michael Nyman, Giovanni Sollima, Mario Brunello e i 100 Cellos), jazz (Simone Graziano, Alessandro Lanzoni) e contemporaneo (AlterEgo, Time Machine Ensemble), per l’occasione porterà in dote una “Suite Sardegna”.
Altre atmosfere e altri paesaggi sonori, nelle sonorità etno-jazz evocate dal duo che unisce Gianluca Petrella a Pasquale Mirra, nel pomeriggio (ore 18) a Buddusò, nei pressi della Chiesa di Santa Reparata: trombone, effetti, vibrafono e percussioni si fondono in un gioco di equilibri tra melodia, ritmo, armonia ed elettronica, sempre all’insegna della sperimentazione; sullo sfondo tanta Africa, tra echi di ethio-jazz e afrobeat, e ritmi incalzanti riportati nei sample elettronici. Il duo ha appena firmato l’album “Correspondence”, pubblicato lo scorso 11 giugno dall’etichetta Tǔk Music.
In serata, a Berchidda, uno degli artisti di spicco di questa edizione approda alle 21.30 sul palco di Piazza del Popolo: è il trombettista Avishai Cohen, stella del jazz israeliano, alla testa del suo gruppo elettrico Big Vicious, con cui ha realizzato uno dei dischi più interessanti dello scorso anno, il suo quarto per la prestigiosa etichetta ECM. Dopo una lunga permanenza negli Stati Uniti, Avishai Cohen è tornato nella sua terra natale radunando una nuova formazione dalle diverse influenze stilistiche, per dare vita a un sound che attinge sfumature dall’elettronica, dalla musica ambient e dalla psichedelia, così come groove e ritmi da rock, pop, trip-hop e altro ancora. Con lui, a Berchidda, Uzi Ramirez alla chitarra, Yonatan Albalak alla chitarra e al basso, Aviv Cohen alla batteria e Ziv Ravitz alla batteria e campionamenti.
La chiusura della giornata è come sempre allo spazio dopoconcerto di Time After Time: ospite, questa volta, un “senatore” della scena musicale sarda, il bassista e compositore Gavino Riva, che presenta in esclusiva il suo nuovo album “Le mappe del Cielo”, accompagnato da Nanni Gaias in quartetto con i partner abituali del suo trio, Jim Solinas (rhodes e hammond) e Giuseppe Spanu (chitarra) affiancati nell’occasione dal chitarrista Gianluca Cadau.
Venerdì 13 agosto
La mattina del 13 agosto Time in Jazz fa tappa a Ittiri con il trio MAT di Marcello Allulli al sax tenore, Francesco Diodati alla chitarra e Ermanno Baron alla batteria, di scena alle 11 alla chiesa di San Maurizio. Attivo dal 2007, il trio si fa presto notare per la profonda e spregiudicata ricerca in cui suoni acustici ed elettronici si fondono indissolubilmente, tra sferzate noise alternate a momenti lirici, e sinuose melodie sovrapposte a incastri ritmici complessi. È dello scorso aprile il quarto album di MAT, “In Front Of”, uscito per la Tǔk Music.
Nel pomeriggio, alle 18, l’area intorno alla chiesa romanica di Nostra Signora di Castro, nelle campagne di Oschiri, fa da suggestiva scenografia a un evento in tema con questa edizione di Time in Jazz: il pianista Ramberto Ciammarughi, lo scrittore Gavino Ledda, Paolo Fresu e il Tenore “Murales” di Orgosolo, daranno musica e voce a “Sa Divina Cummedia”, una produzione originale del festival che trae origine dalla prima e coraggiosa traduzione in sardo dell’opera di Dante operata dal berchiddese Pietro Casu (1878 – 1954), parroco, letterato e studioso della lingua sarda, una delle personalità più significative della cultura isolana della prima metà del Novecento.
Alle 21.30, a Berchidda, riflettori accesi in Piazza del Popolo sul quintetto Cosmic Renaissance plasmato dall’eclettico trombonista Gianluca Petrella (qui anche al moog, laptop e effetti), affiancato in questo nuovo viaggio sulle orme della musica stellare di Sun Ra da Mirco Rubegni alla tromba, Blake Franchetto al basso, Federico Scettri alla batteria e laptop, e Simone Padovani alle percussioni. Da sempre refrattario alle etichette, Gianluca Petrella esplora la musica nera e il jazz oltre le convenzioni, in un continuo rinnovamento nel suo percorso artistico che richiama l’infinitezza delle energie cosmiche.
Poi, intorno alla mezzanotte, la musica continua nel consueto spazio Time After Time con un omaggio allo storico gruppo Napoli Centrale: ospite del trio di Nanni Gaias (per l’occasione allargato a quartetto con Fabrizio Leoni al basso) il sassofonista partenopeo Vincenzo Saetta, volto noto del circuito jazz italiano, che attinge a piene mani dal r&b e dal rock.
Sabato 14 agosto
Un doppio impegno attende Paolo Di Sabatino, pianista tra i più apprezzati del panorama jazzistico italiano, nella giornata del 14 agosto: la mattina, alle 11, a Mores, alla chiesa di San Giovanni, alla testa del suo trio con Marco Siniscalco al basso e Glauco Di Sabatino alla batteria, per proporre una sintesi ideale di tutte le esperienze di spicco della sua carriera: dai progetti propri in ambito jazzistico, alle collaborazioni, anche come arrangiatore, in territori differenti, come quelle con Antonella Ruggiero e Grazia Di Michele (Festival di Sanremo 2007 e 2015).
In serata, con lo stesso organico, il pianista teramano sarà invece sul palco centrale di Piazza del Popolo a Berchidda (ore 21.30) ad accompagnare in concerto Fabio Concato: tra i protagonisti della canzone d’autore italiana degli ultimi quarant’anni, col suo stile pacato e raffinato, il cantautore milanese racconta in musica le piccole grandi storie della quotidianità, reinterpretando con tono intimo e personale alcuni dei brani più famosi del suo repertorio, arrangiati da Paolo Di Sabatino, su delicate sonorità che miscelano jazz e musica brasiliana; proprio quelle che amava “Gigi”, il padre dell’artista, al quale è dedicato il progetto presentato in questa occasione.
Ma prima, altri due concerti avranno arricchito il palinsesto dell’ottava giornata del festival: a mezzogiorno Francesco Diodati torna di scena, stavolta in solo, all’aeroporto Olbia Costa Smeralda: il chitarrista, compositore e improvvisatore, è considerato uno dei più spregiudicati musicisti della sua generazione in virtù di uno stile poliedrico e di un’esplorazione musicale incessante e senza confini.
A Bulzi, invece, la bella chiesa romanica di San Pietro delle Immagini farà da sfondo nel pomeriggio (ore 18) al piano solo di Ramberto Ciammarughi e ai suoi “Notturni diurni”, una produzione originale ideata per il festival: il pianista, compositore e arrangiatore umbro è capace di spaziare tra jazz e musica contemporanea, firmando musiche per spettacoli teatrali e televisivi, e portando avanti collaborazioni sia con musicisti italiani come Furio di Castri, Mia Martini, Maurizio Giammarco, Roberto Gatto, sia con grandi stelle del jazz internazionale come Randy Brecker, Billy Cobham, Steve Grossman, Dee Dee Bridgewater, Vinnie Colaiuta, Miroslav Vitous, solo per citarne alcuni.
In conclusione di giornata, nel consueto spazio Time After Time, dopo il concerto di Fabio Concato, il contemporary pop della cantante Manuella, tra soul, jazz, rock, elettronica e bossanova, animerà ancora la notte di Berchidda, con la presentazione del suo primo lavoro, “Giostra”, insieme all’affiatato gruppo del batterista Nanni Gaias, rinforzato nell’occasione dal basso di Pier Piras.
Domenica 15 agosto
A Time in Jazz, la giornata di Ferragosto, come da tradizione, si snoderà anche quest’anno in diversi momenti, dal mattino al pomeriggio, all’ombra degli ulivi accanto alla Chiesetta di San Michele, nella campagna poco fuori da Berchidda.
Dedicato ai più piccoli, il primo appuntamento è alle 10 con il regista, attore e autore Giancarlo Biffi che ritorna anche quest’anno a Time in Jazz con una nuova storia dell’intrepido e coraggioso gufetto Rosmarino; in scena, con Biffi, Paolo Fresu alla tromba, Sonia Peana al violino e altri ospiti.
Un’ora più tardi, alle 11, si parlerà di “Dante e il Big Bang” con lo scienziato Eugenio Coccia, rettore del Gran Sasso Science Institute, in un incontro che, in linea con altre iniziative del festival, rende omaggio al sommo poeta: con la sua visione del cosmo e delle “stelle” che lo avvicinano a uno spirito scientifico, in senso naturalistico, Dante avrebbe precorso l’idea di un punto di origine dell’universo.
Subito dopo, spazio alla musica, con l’energia della Funky Jazz Orkestra diretta dal trombettista Antonio Meloni: attiva dal 2011, di casa a Berchidda ma con collaborazioni che l’hanno portata a esibirsi in importanti festival, anche nazionali, la band proporrà il suo “Funky Soul Project”, che prende spunto dai successi del funk, del soul, e del rhythm and blues (Tower of Power, Stevie Wonder, Wild Cherry, The Commitments), per creare un repertorio del tutto originale.
Il pomeriggio, sempre a ridosso della chiesetta campestre di San Michele, si apre alle 17, con la presentazione di “Nidi di Note”, un libro (edito nel 2010 da Carlo Gallucci) che avvicina i più piccoli alla musica attraverso fiabe, figure, musiche e filastrocche, scritto da Bruno Tognolini e illustrato da Alessandro Sanna, con musiche di Paolo Fresu e Sonia Peana, ideatrice dell’omonimo progetto dedicato all’educazione musicale per la prima infanzia: un’iniziativa che dal 2010 offre alle scuole, alle famiglie e alle istituzioni la possibilità di avvicinarsi all’arte e all’esperienza musicale attraverso attività, laboratori e occasioni di formazione.
Alle 18 un altro immancabile appuntamento del ferragosto di Time in Jazz, quello con i suoni della tradizione, incentrato stavolta sugli organetti di Pierpaolo Vacca e di Giacomo Vardeu: un incontro originale, quello tra il barbaricino Vacca, formatosi nella tradizione, ma con uno stile personale aperto a nuove influenze e alla contaminazione con l’elettronica, e il giovanissimo virtuoso baroniese Vardeu, di casa a Orosei, allievo del maestro Carlo Boeddu, già applaudito lo scorso ferragosto a Time in Jazz.
Berchidda è culla di tanti talenti e realtà musicali; non può dunque mancare, di rientro in paese, alle 20 nella piazzetta Riu Zocculu, un concerto di un’autentica istituzione locale, la Banda Musicale “Bernardo De Muro”, nelle cui file ha mosso i primi passi lo stesso Paolo Fresu.
E a un altro talento berchiddese, il batterista Nanni Gaias, in quartetto col compaesano Giuseppe Spanu alla chitarra, Jim Solinas alle tastiere e Hammond e Pier Piras al basso, è affidato il concerto serale in Piazza del Popolo: un progetto originale che li vedrà insieme al duo Don Leone, tra i protagonisti della scena blues isolana, e al chitarrista tuareg Bombino, per chiudere in bellezza la serie di concerti sul palco centrale del festival.
Lunedì 16 agosto
L’indomani di Ferragosto, a Time in Jazz, è per consuetudine giornata di “defaticamento”. Il primo impegno in agenda, lunedì 16, sarà allora al Museo del Vino – Enoteca Regionale di Berchidda per due diverse presentazioni: alle 11.30 quella delle bottiglie da collezione delle cantine del vermentino, nettare simbolo del paese e dell’intera area; a seguire, il nuovo albo della serie “Time in Jazz Diary”, con le foto di Alessandra Freguja che documentano la scorsa edizione del festival.
Alle 18, spetterà ancora una volta a Paolo Fresu il compito di chiudere la serie di concerti in quello che è ormai da qualche edizione a questa parte il “teatro” dell’ultimo atto del festival, il prezioso contesto naturalistico dello Stagno di San Teodoro: ad affiancare il trombettista, questa volta, un protagonista del jazz scandinavo, il contrabbassista svedese Lars Danielsson, per ripercorrere dal vivo note e emozioni del loro album “Summerwind”, pubblicato nel 2018 dall’etichetta tedesca ACT.
Poi, in serata, l’epilogo: il sipario calerà là dove si sarà aperto dieci giorni prima, a Berchidda, nel segno del FestivalBar; ultimo ospite, il cantante olbiese Bella Socio, del collettivo Negative Outcomes, alle 23 al Bar della Piazza.