Avanzi di cibo, letti di fortuna, bagni al limite del praticabile. Una parte dell’edificio veniva utilizzata da almeno 5 cittadini di nazionalità rumena che l’avevano promosso ad abitazione comune con tanto di allaccio abusivo di energia elettrica. La Polizia Locale, protetta da mascherine, è intervenuta questa mattina per dare il via allo sgombero e mettere in sicurezza l’intera struttura. “Sono 40 anni che abito dietro il mattatoio – dice un olbiese attirato sul posto dal movimento degli agenti -. E da allora che chiediamo al Comune di sigillarlo. Ne vediamo di tutti i colori. Pochi giorni fa c’era un gruppo di ragazzini che “giocava” sopra il muro di cinta. E’ un edifico molto pericoloso”. In effetti, a parte le tre stanze abitate sul corpo avanzato che si affaccia su via Roma, il resto dell’ex mattatoio sembra tratto dalla sceneggiatura di un film dell’orrore tipo “Seven”. Ganci di acciaio, “armi” da taglio utilizzate le uccidere le bestie, catene, avanzi di nastri trasportatori , recipienti di ogni dimensione, sedie, il tutto sommerso da un immenso multistrato di guano di piccione. Nel cortile una strana presenza non meno inquietante: decine di kajak, remi e pagaie, appartenenti ad una ex associazione di canottaggio, abbandonare e colpevolmente lasciate andare alla distruzione del tempo.
Gli agenti, alla presenza del dirigente Gianni Serra, hanno operato con l’intento di sigillare la struttura. Con loro il personale della Protezione Civile ha provveduto a rimuovere le povere suppellettili dall’appartamento di fortuna dei 5 uomini.
Ma quella struttura, per fortuna, per quanto possa appire fatiscente, a differenza di ciò che è successo in piazza Mercato, non verrà demolita, anzi, l’iter per la sue riqualificazione è già stato approvato dal consiglio Comunale.
“Proprio giovedì prossimo – ha detto il vicesindaco, assessore dell’Urbanistica Carlo Careddu – è in agenda un incontro con una società privata che riguarda l’ex mattatoio. Ci sono circa 1 milione e 900 mila di euro disponibili ricavati da oneri di scomputo per una lottizzazione commerciale in zona aeroporto. L’azienda che sta realizzando strutture commerciali (si parla dell’arrivo in città, tra gli altri, di una filiale del grande negozio sportivo Decathlon, ndr), su nostra indicazione, si occuperà di realizzare completamente i lavori di riqualificazione che trasformeranno l’edificio in un centro polivalente e di un parco verde a Poltu Quadu. Il fatto che sia un’azienda privata a gestire l’operazione significa che i lavori salteranno tutte le procedure burocratiche obbligatorie per un’amministrazione pubblica e, dunque, i lavori potrebbero terminare nel giro di un anno”.
Un anno ancora, dunque, rispetto ai 40 di attesa dei pazienti cittadini del quartiere Sacra Famiglia è davvero poca cosa.