Nato come casa alloggio per gli anziani, dopo la parentesi gestita dai Salesiani, l’ex ospizio di Poltu Quadu accoglie da lunedì scorso 160 bambini delle elementari e 76 della prima infanzia provenienti da Maria Rocca, la scuola resa inagibile dall’alluvione del 2013. Si tratta di una sistemazione provvisoria in attesa della struttura definitiva che verrà realizzata in via Vicenza nel giro di un anno. Nella visita all’edificio aperto questa mattina ai giornalisti, i bambini sono apparsi felici e hanno detto di essere contenti della “nuova casa”.
Dopo i lavori di ristrutturazione e adattamento costati all’Amministrazione circa 600 mila euro compresi gli arredi, l’ex ospizio di Poltu Quadu ritorna, dunque, a far parte del patrimonio comunale. Per il nuovo plesso scolastico, che sarà costruito grazie alla gara di solidarietà nazionale coordinata da Fondazione Banco di Sardegna, Corriere della Sera/La 7 e il Gruppo l’Espresso (La Nuova Sardegna), sono già stati raccolti e stanziati 2,2 milioni di euro. Domani, a quanto ha riferito il sindaco Giovannelli durante l’incontro con la stampa, è previsto un incontro con i referenti dell’iniziativa di solidarietà al fine di stabilire modalità e, soprattutto, i tempi per la realizzazione della nuova scuola.
La dirigente Franca Fara si è detta soddisfatta della nuova soluzione anche in virtù del gradimento dei piccoli studenti. Il sindaco Gianni Giovannelli, l’assessore della Pubblica Istruzione Giovannantonio Orunesu e il presidente della Commissione cultura Gianluca Corda hanno parlato del futuro in generale della scuola in città. La situazione a rischio di esubero con liste d’attesa e la possibilità dei doppi turni potrebbe essere scongiurata se andasse in porto il finanziamento di 15 milioni per l’edilizia scolastica olbiese riferiti al “Progetto Iscola 2015” della Regione Sarda (30 milioni per l’intera Sardegna). “Ci sono progetti per due nuove scuole (in località Tannaule nei pressi del nuovo ospedale) e l’ampliamento di alcune esistenti – ha detto l’assessore Orunesu -. Le nuove strutture e i lavori di adeguamento delle scuole ci permetterebbero di affrontare serenamente il futuro a medio termine anche in vista dell’eventualità che le scuole dell’infanzia diventino, in tutto il Paese, obbligatorie”.