Dopo due anni di battaglie giudiziarie, Giovanni Satta, 59 anni, ex consigliere regionale ed ex sindaco di Buddusò, è stato prosciolto dalle accuse di estorsione e traffico di influenze illecite. Un verdetto che chiude una vicenda dolorosa, segnata dall’arresto e da un clamore mediatico che, secondo il diretto interessato, ha pesato più della stessa inchiesta.
“Oggi sono stato prosciolto – ha dichiarato, denunciando l’infondatezza delle accuse -. L’estorsione, ammessa da altri due indagati, non poteva essere imputata a me. Durante le intercettazioni si lamentavano del fatto che non avessi intenzione di ‘minacciare’ nessuno”. Una circostanza che aveva già portato il GIP a escludere il suo coinvolgimento.
Per il traffico di influenze illecite, invece, l’accusa si basava su una telefonata a un familiare impiegato presso il Ministero per lo sviluppo economico, nella quale si chiedeva una semplice informazione. “Basta ascoltare le intercettazioni della Guardia di Finanza per capire quanto fosse inverosimile questa accusa”, ha aggiunto.
Il proscioglimento, tuttavia, non cancella la sofferenza di questi anni: “Io e la mia famiglia abbiamo ingiustamente sofferto”. E ora, secondo lui, manca la stessa attenzione mediatica che aveva accompagnato il suo arresto. “Ovviamente, contrariamente a quanto accade in caso di rinvio a giudizio, la stampa tace”.
Ci permettiamo di far notare che non tacciamo affatto e abbiamo sempre pubblicato sia i rinvii a giudizio che, come in questo caso, le assoluzioni.