La sanità in forte difficoltà e la riforma sanitaria approvata in Commissione Sanità, che prevede il ritorno alle 8 Asl, accende lo scontro politico tra minoranza e maggioranza in Consiglio Regionale.
“Gli ospedali della Gallura hanno bisogno di medici, infermieri, tecnici di laboratorio e OSS in misura consona alle loro effettive esigenze, non di un ente amministrativo completamente privo di autonomia gestionale e finanziaria, e quindi senza alcun reale potere operativo – le parole di Roberto Li Gioi, consigliere del Movimento 5 Stelle – All’ATS viene soltanto cambiato il nome: tutte le funzioni attualmente in capo all’ATS vengono acquisite dall’ARES, mentre le Asl sono delle vere e proprie scatole vuote che non saranno messe in grado di rispondere alle esigenze del territorio”.
“Questa riforma sanitaria dal lato pratico, purtroppo, non porterà soluzioni – prosegue il consigliere pentastellato – ciò che occorre è un adeguamento degli ospedali galluresi a quelle che sono le reali necessità del territorio in un momento in cui la situazione è emergenziale e che, in vista dell’autunno, potrebbe diventare ancora più preoccupante. La Gallura ha urgente bisogno di un intervento che risani una situazione a dir poco disastrosa in cui i medici non possono addirittura operare a causa della carenza di anestesisti”.
La replica è di Giovanni Satta, consigliere di maggioranza (PSd’AZ): “Siamo pienamente a conoscenza dei problemi che attanagliano la sanità in Gallura, soprattutto per mancanza di personale e riteniamo che tutto questo sia causa della sciagurata riforma del 2017 che ha condotto alla Asl unica. Ritengo che la riforma approvata in Commissione Sanità, con la ricostituzione delle 8 Asl, restituirà autonomia gestionale ai vari territori e determinerà una svolta positiva”.
“Con lo sblocco delle assunzioni – prosegue il consigliere Satta – cercheremo di assumere circa 1200 persone. Cercheremo di creare una “rete gallurese”, per fare in modo che ci sia una funzionalità collegiale dei tre nosocomi galluresi, con la piena integrazione del Mater nel sistema oltre all’avvio di un percorso di collaborazione con l’Aou di Sassari, quindi con l’università, sia per le ricerca sia per le cure che mancano in Gallura.”