★VIDEO★ OLBIA. “La Sanità è malata” diceva Giorgio Oppi ma, a sentire quanto emerso dal consiglio comunale di Olbia convocato dal presidente Marzio Altana su mozione della minoranza di Coalizione Democratica, la malata è peggiorata e sembra occupare un letto dell’Hospice. Il più pessimista è stato il sindaco Settimo Nizzi che ha parlato di una situazione “irrisolvibile persino nel lungo termine”.
Per il primo cittadino la politica continua a parlare di Pronto Soccorso: “Non siamo in grado di dare assistenza alle migliaia di persone che vengono in Gallura. Siamo stanchi di chiedere per qualsiasi cosa l’autorizzazione a Cagliari” e poi ha stigmatizzato l’opera dei consiglieri regionali galluresi (tutti presenti in aula) rei, secondo Nizzi, di non aver fatto abbastanza per migliorare le condizioni della Sanità in Gallura. “Non ci ricapiterà più di avere tutti questi rappresentanti in Regione”.
E mentre il consigliere regionale Roberto Li Gioi (M5S) sostiene che coloro che entrano nel Pronto Soccorso di Olbia si trovano a tentare la sorte per ricevere le cure adeguate, il sindaco di Arzachena, Roberto Ragnedda, da presidente della conferenza socio sanitaria, dice di aver dichiarato per ben due volte, invano, l’emergenza sanitaria.
Il deputato Sasso Deidda (F.d.I.) sottolinea di aver chiesto l’intervento dei medici militari come è stato fatto a Messina, zona turistica e di mare, ma il Governo ha fatto orecchie da mercante.
Il consigliere comunale Stefano Spada (Civico) dice che la Gallura non può essere capitale del turismo in Sardegna senza assicurare il servizio sanitario non solo a chi viene da noi in vacanza ma anche alla comunità locale. La politica, secondo il consigliere di opposizione, è entrata troppo nella Sanità che ormai ragiona come fosse un’impresa economica.
L’imprenditore Gavino Murrighile stigmatizza l’assenza dell’attore principale, l’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu. Murrighile poi parla del divieto di rilasciare dichiarazioni da parte dei medici che in caso contrario rischierebbero il licenziamento.
L’assessore al bilancio Giuseppe Fasolino (FI) si batte il petto pubblicamente chiedendo scusa a tutto il personale sanitario perché “non siamo riusciti a darvi le risposte giuste. Siamo indifendibili, ma non solo degli ultimi tre anni. Siamo l’unica regione insieme al Friuli che paga la Sanità col proprio bilancio rispettando però le regole nazionali. Noi impieghiamo il 40% del bilancio regionale per la Sanità. Non è possibile che 1600 medici delle USCA siano stati confermati per l’emergenza Covid e non possono essere utilizzati nelle strutture ospedaliere”.
“Quella legge proroga per le USCA l’abbiamo votata tutti – ribadisce Giuseppe Meloni (PD) -. Noi abbiamo votato quella legge perché la legge dice esplicitamente che possono essere impiegati dove c’è necessità ma è l’assessore che deve utilizzarli”.
Angelo Cocciu (FI) sostiene che il direttore generale della Asl di Olbia, Marcello Acciaro, deve avere pieno mandato e poteri speciali per cambiare davvero la Sanità in Gallura creando al tempo stesso totale sinergia con il Mater Olbia.
Il consigliere Giovanna Satta (PSd’Az) rilascia dichiarazioni durissime nei confronti della gestione del Mater Olbia: “I conti non tornano. L’Università di Sassari non verrà più mentre il Gemelli se ne andrà e il Mater Olbia farà la fine di Air Italy. Oggi il Mater registra 40 milioni di perdite come lo scorso anno. Per questo deve cambiare la gestione perché non si capisce cosa faccia degli oltre 60 milioni della Regione”.
Il suo intervento ha scatenato l’ira del sindaco Settimo Nizzi che sostiene l’esatto contrario: “La Regione i soldi al Mater Olbia li ha sempre promessi ma fino ad ora non gli ha fatto vedere neanche un euro”.
Per l’assessore Andrea Biancareddu (UDC) i medici andrebbero presi sul mercato. Per questo motivo “Acciaro dovrebbe aver la possibilità di assumere chiunque. La Sanità può uscire dalla crisi solo se daremo poteri speciali al direttore sanitario”.
Anche per l’assessore regionale Quirico Sanna (PSd’AZ) la mancanza di medici crea l’esigenza di dare a Marcello Acciaro poteri straordinari. “Abbiamo fatto i concorsi e quando i vincitori hanno scoperto di dover andare a Tempio o La Maddalena, hanno scelto Cagliari o Sassari”. Sanna ritiene che ogni concorso vada blindato per l’ospedale che lo organizza senza che nessuno, una volta vinto, se ne possa andare.
Secondo Giovanni Antonio Satta, vice presidente del Consiglio regionale la malattia della Sanità ha radici antiche, da quando fu firmato l’accordo Prodi-Soru che ha messo in capo alla Regione il pagamento della Sanità. “Già nel 2019 c’era un evidente deficit di organico, oggi malgrado l’assunzione di circa 100 operatori siamo sempre sottodimensionati. Concordo quanto detto in precedenza: dobbiamo dare più incisività al nostro esecutivo”.
Per Dario Giagoni (Lega Salvini), alcuni dei passaggi nel Consiglio di Olbia avevano un taglio da campagna elettorale. “Nieddu – ha detto – per motivi di salute non ha potuto partecipare e porto i suoi saluti. Noi ci siamo anche rivolti al Governo, abbiamo portato una relazione di 20 pagine in cui chiediamo, tra le altre cose, che i medici USCA lavorino negli ospedali ma il Governo limita il lavoro del nostro assessore e dei direttori generali. È giusto che i concorsi vadano riferiti direttamente alle strutture che li fanno ma queste leggi riguardano il governo nazionale e noi in Regione non abbiamo alcun potere decisionale in questo senso”.
Anche Gianni Addis, sindaco di Tempio Pausania, chiama in causa il direttore generale della Asl, Marcello Acciaro, perché le sua attenzione sia concentrata sui problemi più immediati. “Fasolino – ha detto – ti fa onore ammettere le responsabilità ma non basta. Se c’è un tappo nella Sanità occorre lavorare per eliminarlo. Nelle nostre azioni del gruppo sociosanitario abbiamo fatto tante proposte ma sono rimaste lettera morta. I nostri concittadini sono avviliti perché la Sanità è lo sbando”.
“La civiltà di un Comune si misura dagli ospedali e Olbia è una città incivile – lo dice l’on. Giampiero Scanu invitato espressamente dal presidente del Consiglio, Marzio Altana -. Ricordo quando la Dirindin da assessore alla Sanità definì l’ospedale di Olbia ‘terzo mondo’. Era il periodo in cui nell’ospedale di Olbia non si poteva nascere. I miei figli sono nati a Ozieri perché il nostro nosocomio era in condizioni di sudditanza.
A Cagliari il binomio massoneria/cliniche private imperava. In Gallura non si muoveva nulla se Cagliari e Sassari non lo volevano. Io ho lavorato per 30 anni per fare in modo che arrivasse in città un ospedale pubblico e non privato. On. Satta – ha detto Scanu rivolgendosi direttamente al consigliere sardista – lei ha detto cose gravissime nei confronti del Mater Olbia. Ringrazio il sindaco Nizzi per la sua posizione netta. Io lo voglio così un sindaco di Olbia. Oggi lo voterei.
Il rapporto tra popolazione e posti letti a Olbia è della metà, altroché siamo tutti uguali in Sardegna. Sig. sindaco noi siamo pronti, alla luce delle gravità delle dichiarazioni di Satta suggerisco di attivare una commissione che vigili sulla Sanità.
Giannico (direttore generale del Mater Olbia, ndr) ha sbagliato a non venire perché avrebbe potuto testimoniare che il Mater non ha mai ricevuto un centesimo dalla Regione. La Qatar Foundation non è un’eccellenza e non mi importa ma del Gemelli mi importa molto. Temo che ci sia un disegno tra Regione e Università di Sassari per cacciare il Gemelli dal Mater. Dobbiamo dare un segnale forte già domani. Non è vero che la crisi della Sanità colpisce tutti. Questa crisi la pagano i poveri e ciò ci dà un obbligo morale per intervenire”.
Giunti al termine degli interventi ha preso la parola il direttore generale della Asl di Olbia, Marcello Acciaro. Nel suo intervento il direttore ha snocciolato numeri e statistiche della Sanità regionale e locale. Di seguito la sintesi in video del suo intervento ▼