SAN TEODORO. Un po’ come successo a Olbia per il mercatino di San Pantaleo, anche il Comune teodorino guidato dalla sindaca Rita Deretta ha vinto al Tar in merito allo spostamento di parte del mercato serale estivo.
Secondo il Tribunale Amministrativo della Sardegna “non ci sono i presupposti per concedere la misura cautelare provvisoria, in quanto non è stata dimostrata né l’estrema gravità né l’urgenza che impedisca l’esame fino alla data della prima Camera di Consiglio utile, a settembre”.
In altre parole il Comune incassa l’ok dal TAR e conferma lo spostamento degli stalli che ora sono collocati a distanza dalla chiesa titolare di San Teodoro martire, recentemente restaurata e aperta alla preghiera e alle visite.
Era stato il parroco don Alessandro Cossu a chiedere alla sindaca Deretta maggior rispetto per la chiesa titolare del paese soprattuto perché il frastuono proveniente dalle bancarelle, vicinissime al luogo di culto, disturbava le funzioni e la preghiera dei fedeli. Più volte lo stesso parroco si è visto costretto a uscire dalla chiesa e chiedere il silenzio durante la messa.
“Sono stato citato in Tribunale senza che ne sapessi nulla – commenta don Ale -. E la dicitura che hanno usato nel testo (gli ambulanti ricorrenti, ndr) è “il servo di Dio e il sindaco mi hanno cacciato”. Io non ho cacciato nessuno. Ho solo chiesto all’amministrazione che con la riapertura della chiesa si facesse un po’ di attenzione al decoro, si avesse un po’ di rispetto per il luogo di culto e si permettesse ai turisti e ai fedeli di godere nel silenzio anche della bellezza artistica della nostra chiesa antica”.
E chiude: “Il servo di Dio, dunque, ha semplicemente seguito l’esempio di Gesù e allontanato gli ambulanti dal tempio perché, come cita la bibbia, il luogo di Dio non può essere un mercato!”