Dal complesso parrocchiale di San Michele alla chiesa di Santa Maria del Mare e altri nuovi edifici di culto. Il vescovo della diocesi di Tempio, dal momento del suo insediamento, ha invertito il corso della storia di Olbia con il progetto che nel giro di due anni restituirà alla città il numero delle chiese corrispondenti alla tumultuosa crescita demografica del capoluogo gallurese. La chiese centrali di Santa Croce, quella di San Giovanni e quella dedicata alla Madonna del Mare, colpevolmente distrutte nel secolo precedente per far spazio ad opere civili, almeno dal punto vi vista numerico, verranno restituite alla città. Dal sangue dei martiri alle nuove opere religiose, nel giorno dedicato a San Simplicio patrono di Olbia e Patrono della diocesi di Tempio Ampurias insieme a San Antonio, abbiamo raccolto le dichiarazione del vescovo mons. Sebastiano Sanguinetti.