“Una legge elettorale vergognosa, un’autentica porcata alla sarda. Il Consiglio regionale dovrà metterci mani altrimenti siamo pronti a chiamare i sardi al referendum”. E’ quanto ha dichiarato il consigliere regionale Michele Cossa che ha aperto ad Olbia la conferenza stampa dei Riformatori. Presenti il consigliere Roberto Frongia, il deputato Pier Paolo Vargiu e il segretario provinciale il gallurese Giovanni Pileri. E’ la legge elettorale che ha punito in maniera spropositata il territorio del nord est a vantaggio del sassarese i cui veri effetti si sono rivelati soltanto all’indomani del voto che portato la Francesco Pigliaru al governo della Regione.
In pochi ne avevano percepito la portata, forse gli stessi Riformatori che, però, si astennero. Quell’astensione dai banchi della maggioranza, anche se decisamente meno forte di un NO netto e chiaro, permette comunque al gruppo, oggi in minoranza in Consiglio, di lanciare l’iniziativa politica “la nuova leggere elettorale subito”, che si articola su 4 punti fondamentali: 1) Rappresentanza dei Territori; 2) Doppia preferenza di genere; 3) Soglia di sbarramento; 4) Primarie per il presidente.
Tocca a Giovanni Pileri ex assessore della Provincia Olbia Tempio illustrare, dati alla mano, l’evidente sperequazione che continua ad attribuire due soli consiglieri alla Gallura (il terzo, Pierfranco Zanchetta (UPC) è tutt’ora “appeso” ad un pronunciamento ad elastico del Consiglio di Stato). “E’ una legge che stravolge il sacrosanto diritto di rappresentatività del territorio – ha detto Pileri -. Circa 40 mila galluresi, nel 2013, hanno di fatto votato candidati sassaresi che si ritrovarono con 15 consiglieri contro i 2 di Olbia Tempio”.
Per avere un’idea della differenza di rappresentatività basta confrontare gli abitanti della provincia di Nuoro: 158 mila abitanti contro il 152 mila di Olbia Tempio. Mentre Nuoro ha piazzato ben 7 consiglieri la Gallura ne ha espresso solo 2. “Noi vogliamo che si cambi la legge, e lo vogliamo ora. Non possiamo certamente rischiare di trovarci l’ultimo mese della consigliatura ancora a discutere L’appartenenza degli eletti al territorio può cambiarne le sorti grazie ad una maggiore attenzione politica”.
Il deputato Pier Paolo Vargiu ha parlato di “primarie obbligatorie per la scelta dei candidati alla presidenza dei diversi schieramenti, anche per ottemperare alla precisa indicazione del referendum del 2012” mentre il consigliere Roberto Frongia ha posto l’accento sulla “necessità di riequilibrare la presenza delle donne in Consiglio ridotte oggi al lumicino”.