“Abbiamo massimo rispetto per il Pd e per le sue scelte, ma una riforma di questa rilevanza non può prescindere da un confronto più ampio, che possa coinvolgere tutte le forze politiche della maggioranza”. Queste le parole del segretario dell’Unione Popolare Cristiana, Antonio Satta, in merito alle vicende che stanno caratterizzando il percorso della legge che riformerà gli enti locali in Sardegna.
“Al presidente Pigliaru ricordo che la Sardegna non è più quella di cinquant’anni fa, e che ci sono vaste aree, come il Sassarese e la Gallura, che hanno sviluppato, nel corso degli anni, un tessuto economico e sociale di grande importanza, oltre che di livello internazionale. Basti pensare all’Università, ai porti ed agli aeroporti presenti in questi territori, all’unico scalo marittimo che ci collega all’Europa, alla forza dell’aeroporto civile di Olbia. Se la nostra Regione – ha dichiarato Satta – è ancora davvero a statuto speciale, allora deve far valere concretamente le proprie prerogative, modificando, ed adattando alla specificità sarda, quanto previsto dalla legge Delrio, senza, per questo, recepirla nella sua totalità, come in realtà sta avvenendo.
Nessuno mette in discussione l’importanza di Cagliari e della sua area vasta, ma la Sardegna non finisce lì e senza un più largo e condiviso consenso, questa legge, che determinerà il futuro della nostra Isola, non può essere accolta”. “L’U.P.C., come ha sempre ampiamente dimostrato, manterrà coerentemente il proprio sostegno all’attuale maggioranza, ma su questa legge auspica, al più presto, un serrato, quanto sereno e costruttivo confronto”– ha chiuso Satta.