Mentre l’Olbia Calcio riflette su cosa fare da grande Daniele Ragatzu attende un cenno di considerazione da parte della società bianca. Il bomber quartese è sicuramente uno tra i giocatori più forti che Olbia calcistica abbia mai visto.
Approdato tra i bianchi via Cagliari nel campionato 2016/17, a parte una parentesi di ritorno tra i rossoblù, Daniele ha indossato per sette campionati la maglia bianca, sempre in serie C, realizzando 90 gol. Il più forte marcatore dell’Olbia, secondo solo a Gian Luca Siazzu che di gol con la maglia bianca ne ha realizzato 100.
Due calciatori immensi con caratteristiche simili, non solo per via dei gol realizzati con la maglia bianca, ma accomunati da un amore grande verso questa divisa; entrambi parlano di una passione forte che nasce dal più profondo dell’anima e non va più via, una seconda pelle, una casacca cucita addosso su misura che resterà così per tutta la vita.
Siazzu ancora si emoziona quando parla dell’Olbia e dei suoi gol, Ragatzu vive l’Olbia la sua olbiesità come se fosse da sempre nato e vissuto con l’isola di Tavolara davanti ai suoi occhi. Indossare una maglia, sentirla addosso, restare ammaliati, coinvolti e legati a una città che ha sempre riconosciuto i suoi campioni e che non ha mai dimenticato nessuno. Loro rappresentano quelle “bandiere” insieme calciatori come Marongiu (Pelè), Piero e Gustavo Giagnoni, Bagatti, Caocci, Moro e Petta, icone del calcio olbiese e olbiesi per nascita o per volere.
Ma alle soglie di un campionato che segnerà i centoventi anni di vita dell’Olbia che succede al calcio cittadino?
In questa fase si sa le squadre iniziano ad organizzarsi per il prossimo campionato e l’Olbia dovrà riprendere a calpestare i campi della serie D ma dalla società per ora nessun segnale. Un silenzio che fa paura non solo ai tifosi ma anche a tanti calciatori che attendono un cenno di risposta da parte della dirigenza bianca.
Ma niente di niente. Solo qualche voce – forse anche più di una voce – che vedrebbe l’ingresso di nuovi soci pronti a rilevare la gestione tecnica della squadra, lasciando la matassa dei debiti maturati nel corso di questi ultimi otto anni agli svizzeri della Swiss Pro Promotion che detengono il 70% del capitale sociale di una “scatola vuota” o meglio, piena di debiti. Eppure, in tutto questo marasma, in un clima di indecisione e incertezza c’è ancora chi aspetta l’Olbia.
Daniele Ragatzu attende, come un fidanzato davanti alla porta della sua bella, aspetta un segnale che possa garantirgli ancora quella maglia numero dieci per respirare anche nei prossimi anni la brezza del mare gallurese. Invero le richieste per il bomber quartese non mancano, diverse società di serie C e qualcuna di B hanno bussato alla porta di Danielino ma lui vive questa situazione con la passione di chi non vorrebbe essere “lasciato”.
Attende ancora ma il tempo stringe e suo malgrado una decisione dovrà prenderla, l’auspicio di tutti è che la dirigenza bianca sciolga le sue riserve, comunichi cosa “vuole fare da grande” e tra le sue scelte ci sia ancora quella maglia numero 10 sulla spalle di Daniele Ragatzu.