Ha destato sdegno e sconcerto l’episodio di presunta violenza sessuale avvenuto nei confronti di una giovane donna ad Arzachena la sera del 21 ottobre scorso ma reso noto dalle forze dell’ordine solo martedì 7 novembre. I Carabinieri hanno sottoposto a fermo due stranieri senza fissa dimora di 26 e 31 anni, con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di una ragazza (maggiorenne) del posto, che avrebbe individuato i presunti autori del fatto.
Come riferito ieri il sindaco Roberto Ragnedda, appresa la notizia, ha immediatamente stigmatizzato quanto accaduto>, esprimendo vicinanza alla vittima.
In paese il fatto è diventato subito oggetto di discussioni nei bar e nelle piazze virtuali, facendo emergere paura e rabbia fra i cittadini. Balza all’onore della cronaca per l’ennesima volta il tema e il problema della sicurezza, considerato che l’aggressione e la tentata violenza alla giovane donna sarebbero avvenute nel centro del paese.
Via Ruzittu, piazza Risorgimento e corso Garibaldi non sono più come in passato il luogo di incontro della comunità locale. Al contrario, soprattutto di notte, appaiono desolatamente deserte, favorendo il proliferare di azioni illecite e reati.
“Basterebbe riprendersi in mano e soprattutto frequentare il centro, attualmente dopo cena c’è l’invasione – scrive un utente su Facebook – ma molta gente ha paura”.
“Sembra che si abbia paura ad uscire in piazza, come si faceva tanti anni fa – ribadisce un altro utente – per fare la passeggiata e stare insieme con gli amici”.
Altri, sempre sui social, scrivono che vorrebbero venire a conoscenza dei nomi dei presunti autori del reato, per poter mettere in atto forme di giustizia sommaria che denotano una scarsa fiducia nella magistratura.
Un clima di tensione che porta nuovamente alla ribalta per fatti di cronaca il centro smeraldino dopo la vicenda di Filippo, il clochard marocchino trovato morto nei parcheggi di un supermercato alla vigilia di Natale di tre anni fa per il pestaggio e i soprusi di un gruppo di adolescenti.
In molti sempre sui social hanno ricordato un altro fatto di cronaca nera che sconvolse la cittadina
gallurese. Venti anni fa, la notte del 1 giugno 2003, un ragazzo arzachenese di 17 anni, Pierpaolo Meloni, venne ucciso con un fendente al cuore in seguito ad una lite nella centrale piazza Segni da Kamil Abderrahmann.
Il giovane marocchino, all’epoca 23enne, dopo essere stato condannato a 15 anni di carcere, per un vizio
di forma venne rimesso in libertà e in seguito ricevette un decreto di espulsione. Vive oggi all’estero ma
ha scontato solo un anno di pena e si trova attualmente a piede libero.