OLBIA. La Gallura e le altre province della Sardegna potrebbero tornare a scegliere direttamente i propri rappresentanti. La prima commissione del consiglio regionale ha dato il via libera a una proposta di legge nazionale che introduce l’elezione diretta del presidente e del consiglio provinciale, uniformando il sistema a quello già in vigore per Comuni e Regioni.
La proposta, firmata da tutti i capigruppo del consiglio regionale, punta ad abrogare le norme della legge Delrio del 2014 che avevano stabilito l’elezione indiretta degli organi di governo delle province. Roberto Deriu, capogruppo del PD e primo firmatario, ha dichiarato: “Vogliamo restituire ai cittadini il diritto di eleggere direttamente i rappresentanti delle province, istituzioni fondamentali per le comunità locali. È un passo politico cruciale per rilanciare le province come enti di governo, come previsto dalla Costituzione”.
Se il percorso legislativo si concludesse in tempi rapidi, la Sardegna potrebbe andare al voto già nella prossima primavera. L’iter prevede ora l’approvazione del consiglio regionale e successivamente quella parlamentare. Le province sarde, oggi commissariate, hanno subito negli anni numerose modifiche. L’ultima riforma, approvata a luglio, ha portato all’istituzione della seconda città metropolitana della Sardegna, quella di Sassari, ridefinendo i confini amministrativi degli enti territoriali. La Gallura, come le altre aree dell’isola, attende ora di sapere se potrà tornare a eleggere direttamente i propri rappresentanti.
A livello nazionale, anche il consiglio federale della Lega si è espresso a favore dell’elezione diretta dei presidenti di provincia, con particolare attenzione alla Sicilia, dove l’obiettivo è attuare la riforma già dalla prossima primavera. La legge Delrio, concepita per ridimensionare il ruolo delle province, viene oggi considerata superata da più parti. Roberto Deriu ha sottolineato: “Da oltre dieci anni le province sono sotto commissariamento e amministrazione straordinaria. Andare oltre la Delrio significa ripristinare un diritto fondamentale per i cittadini, soprattutto per quelli delle aree rurali”.