L’aspetto più singolare del clamore portato avanti dall’on. Mauro Pili sul piano Mancini sta nel contrapposto silenzio dei due parlamentari olbiesi, Gian Piero Scanu e Settimo Nizzi. Dal Dem e dal Forzista non si è mai sentita una parola nel merito. I due non erano neppure presenti nel Consiglio comunale di Poltu Quadu quando il piano passò con il voto di 14 consiglieri. Roma detta l’agenda degli impegni, ovviamente, ciononostante sembra che Scanu e Nizzi non siano per nulla interessati alle sorti della mitigazione del rischio idrogeologico della città.
Eppure, Scanu in maniera particolare, seduto tra gli scranni della maggioranza, potrebbe entrare facilmente nel merito, soprattutto in questa fase così delicata. Nell’onorevole Scanu è evidentissima la differenza di approccio tra il Mater Olbia che lo ha visto schierato in prima linea e persino al fianco del plurimandatario della QFE, Luigi Rispo, al tavolo delle associazioni di lavoro e datoriali, rispetto al problema della sicurezza in città. Questioni elettorali? Siamo davvero sicuri che un progetto valga più dell’altro? Ci teniamo i nostri dubbi.
Dopo l’alluvione l’ex sindaco Scanu portò alla Camera dei deputati la famosa mozione Sardegna di cui, però, si persero le tracce già dal giorno dopo. Come si dice in Transatlantico, una mozione in parlamento, per altro votata all’unanimità, non la si nega a nessuno. Infatti vale quanto le promesse dei ministri arrivati in città per la più classica delle passeggiate di maniera, potenti mediaticamente quando vacue negli effetti se non per l’orticaria provocata agli olbiesi.
Possibile che un’opera così importante per il futuro della città si possa relegare a motivi di antagonismo ormai cronico tra il suo PD2 e il PD1 del vicesindaco Carlo Careddu? I due si odiano vicendevolmente soprattutto da quando il segretario del partito in Sardegna Renato Soru, chiamò alla sua corte il rampante assessore dell’Urbanistica, padre del progetto di mitigazione del rischio e il maggiore sponsor del professore Marco Mancini.
Non è che percaso Scanu non prende una chiara posizione a favore per evitare di regalare punti elettorali al nemico e nel suo intimo covi la speranza che Careddu faccia flop con il “suo” progetto Mancini? Chissa. La politica è come l’arte della guerra. Tutto è ammesso purché si vinca.
Dall’altra parte sarebbe interessante, visto che l’on Nizzi, anche lui ex sindaco, non ha mai escluso la sua candidatura a primo cittadino, che gli olbiesi sappiano come il forzista la pensa sul piano Mancini. Fino ad ora, dai due deputati olbiesi c’è stato il cosiddetto “silenzio assordante” al contrario del carboniense Pili che si schiera con nettezza in posizione contraria, sulla quale si può essere d’accordo o meno, ma che ha senz’altro il merito di portare la questione alla Camera. E le stelle stanno a guardare.