L’udienza di stamattina del processo d’appello per la tragica alluvione di Olbia del 2013 si è conclusa con un rinvio al 22 ottobre a causa dell’astensione degli avvocati del Foro di Tempio Pausania.
Com’è noto gli avvocati galluresi hanno proclamato l’astensione ad oltranza dalle udienze, al fine di denunciare la situazione in cui versa il presidio giudiziario gallurese.
La richiesta di astensione è stata motivata dagli interventi in aula degli avvocati del Foro di Tempio che hanno fatto riferimento alle carenze e alla difficilissima situazione del Tribunale, il terzo della Sardegna per il carico giudiziario (dopo Cagliari e Sassari), con 24.000 processi pendenti, un elevatissimo tasso di estinzione di processi penali per prescrizione, pari all’80% e con 6 magistrati a fronte degli 11 che dovrebbero esserci in base alla pianta organica (ad esempio Nuoro e Oristano, con un carico di lavoro minore, hanno rispettivamente 15 e 17 magistrati).
A questa richiesta si sono associati anche gli avvocati del Foro di Sassari e di Nuoro. La Corte presieduta da Plinia Azzena, a latere Marina Capitta e Valentina Frongia, ha accolto la richiesta di astensione e ha rinviato il processo al 22 ottobre.
In tale data il collegio si esprimerà sulle eccezioni presentate dalla difesa e dirette alla dichiarazione di inammissibilità dell’appello presentato dalla Procura.
Il processo vede imputati l’ex sindaco di Olbia Gianni Giovannelli, i dirigenti del Comune di Olbia Antonello Zanda e Gabriella Palermo, il funzionario Giuseppe Budroni e il dirigente dell’ex Provincia di Olbia-Tempio Federico Ferrarese Cerruti (quest’ultimo solo ai fini civili), tutti assolti in primo grado con formula piena.