È ripreso ieri, 21 ottobre, il processo d’appello sui tragici eventi dell’alluvione di Olbia del novembre 2013. È stato sentito il perito Francesco Cipolla, che ha redatto in primo grado le perizie di parte per l’ex sindaco Gianni Giovannelli.
Secondo Cipolla l’alluvione che colpì Olbia il 18 novembre 2013, causando la morte di sei persone in città, fu un evento imprevedibile ed eccezionale, che mai si era verificato prima con quelle modalità così devastanti.
Sul punto gli avvocati di parte civile, Giampaolo Murrighile ed Elias Vacca, hanno sottolineato che il giorno precedente all’alluvione la Regione emise un avviso di criticità elevata. Pertanto l’evento alluvionale era assolutamente prevedibile.
La Corte, presieduta da Plinia Azzena, a latere Marina Capitta e Maria Grixoni ha aggiornato il processo al 10 novembre, quando sarà sentito Elvezio Galanti ossia l’altro perito che ha redatto la perizia difensiva dell’ex sindaco Giovannelli.
Oltre a Gianni Giovannelli (difeso dagli avvocati Nicola Di Benedetto e Agostinangelo Marras) sono imputati i dirigenti del comune di Olbia Antonello Zanda e Gabriella Palermo, il funzionario Giuseppe Budroni (difesi dagli avvocati Jacopo Merlini, Pasquale Ramazzotti e Lorenzo Soro) e il dirigente dell’ex provincia Olbia-Tempio Federico Ferrarese Ceruti (quest’ultimo solo ai fini civili).
Il processo di primo grado si concluse il 29 settembre 2017 con l’assoluzione di tutti gli imputati con la formula piena “perché il fatto non sussiste”. La sentenza è stata poi impugnata dalla Procura di Tempio Pausania e dalle parte civili.