Sindaco e Giunta al gran completo hanno simbolicamente acceso le luci del museo sotterraneo di una piccola parte della vasta necropoli di San Simplicio. “Si tratta di una preapertura – ha specificato Gianni Giovannelli -. Volevamo regalare una grande attrazione culturale per le migliaia di persone che da oggi parteciperanno ai festeggiamenti per il Santo Patrono di Olbia” e ci siamo riusciti grazie al grande lavoro di tutti i soggetti. Giovannelli ha ringraziato per il lavoro svolto l’assessore Davide Bacciu, l’ex assessore della Cultura Vincenzo Cachia e non ha dimenticato di nominare l’ex presidente delle Regione Sardegna Ugo Cappellacci che proprio due anni fa, durante l’inaugurazione della grande piazza della basilica (“La più bella piazza della Gallura”, come l’ha definita Bacciu), aveva annunciato l’attivazione del fondo di 1 milione di euro per completare i lavori di scavo. Da qui l’idea dell’Amministrazione di aprire al pubblico quella parte emersa della necropoli.
A breve il Museo San Simplicio verrà completato con le descrizioni e l’aggiunta di arredi rinvenuti nelle tombe durante la campagna di scavi per l’Urban Center. Il sito sarà visibile, con visite guidate, fino a domenica 17 maggio dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 17:00 alle 21:00. Gli olbiesi non dovrebbero perdere l’occasione per capire, attraverso il sito cultuale, le stratificazioni storiche della città.
Nel video in fondo all’articolo vi raccontiamo per immagini il Museo San Simplicio. Nel filmato è contenuta una breve dichiarazione dell’archeologo Rubens D’Oriano che spiega come l’attuale chiesa di San Simplicio fu (fatto unico in Sardegna!) eretta rivolta a Est con l’abside a Ovest. Particolare che, insieme alla presenza di mura su cui poggiano i pilastri a pianta quadra della basilica, avvalora la tesi che il luogo, fin dalla presenza delle prime comunità organizzate, è sempre stato centrale nel culto degli antichi abitanti di Olbia.
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