PORTO ROTONDO. Ha voluto che il pubblico del teatro Ceroli accendesse la luce dei telefonini e con l’altra mano mostrasse il dito medio per la foto finale del suo spettacolo “Sono cambiato”. Angelo Duro, senza mai neanche un accenno di sorriso, una mano nella tasca e appena qualche passo per cambiare posizione, ha rapito i 650 paganti del teatro rotondino che hanno riso per un’ora e mezza di monologo disscatrante e totalmente fuori dagli schemi.
L’attore palermitano, con il suo stile, ha massacrato preti e religione, palestrati, vicini di casa, neonati, bambini e genitori, animali domestici, anoressici, obesi, omosessuali, disabili, laureati e se l’è presa anche con il cantante di piano bar di un vicino locale di Porto Rotondo che si prendeva la scena nelle pause: “Un cantante di m*** che malgrado tutto quello che gli auguro è ancora vivo”.
Uno spettacolo scritto da Angelo Duro spogliato di qualsiasi convenzione perbenista e priva di concessioni al politicamente corretto. Una raffica di trovate capaci di colpire allo stomaco il pubblico che accetta senza riserva di essere bersagliato e “offeso” senza ritegno per tutta la durata del monologo.
Nel finale, fuori dal copione, l’attore che si è presentato con un barboncino in braccio, ha scambiato battute taglienti con un bambino dal nome improbabile e i suoi genitori, con un cittadino colombiano etichettandolo come ovulatore e trafficante di stupefacenti reo di aver drogato gli spettatori, e dando l’appuntato a Cagliari e Sassari per il prossimo show: marzo 2024. “Oggi ho concluso il mio primo spettacolo a Porto Rotondo e – riferendosi al vicino e rumoroso piano bar – avete già capito…che sarà anche l’ultimo!”.