OLBIA. “Ieri mattina alle 10:30 ho chiamato i Carabinieri perché un dipendente del Grand Hotel voleva impedirmi di scendere in spiaggia”. È l’ultimo fatto in ordine cronologico, avvenuto alla vigilia di Ferragosto, che evidenzia i rapporti tesi tra la proprietà della struttura ricettiva e i residenti in località Cala Granu. Al centro della querelle c’è un cancello chiuso che, di fatto, impedirebbe l’accesso a una delle spiagge più belle della Costa Smeralda.
Quel cancello di metallo, appena ingentilito dall’incisione di due pavoncelle è un progetto del Grand Hotel in Porto Cervo che si è materializzato nel giugno scorso insieme ai cartelli che indicano l’adiacente parcheggio, privato, anche se non avrebbe mai superato il collaudo della commissione comunale competente.
La vicenda è riassunta dal legale che difende i residenti. L’avvocato Pietro Carzedda non entra nel contenzioso ma dichiara: “Posso solo dire ciò che è evidente a tutti: è stato chiuso un accesso al mare che persisteva da sempre senza garantire nessun altro percorso per raggiungere la spiaggia. L’accesso al mare è un diritto inviolabile”.
“Il Grand Hotel – sostengono i residenti – si arroga il diritto di aprire e chiudere quel cancello quando vuole. In questo modo l’accesso in spiaggia diventa un affare privato. È inammissibile. Per arrivare al mare ci resta un budello talmente scosceso che è assolutamente impraticabile, tanto meno a persone con problemi deambulatori. Se riesci ad arrivare alla spiaggia diventa un’impresa da alpinisti rientrare. Alla spiaggia di Cala Granu si è sempre arrivati facilmente. Anzi era una delle poche della Costa Smeralda che garantivano il passaggio agevole all’arenile anche a persone diversamente abili”.
Oltretutto sembrerebbe che lo stesso Comune di Arzachena (che sentiremo domani nel merito) non abbia ancora concesso il via libera neanche ai parcheggi adiacenti poiché, secondo una delibera di giunta, il Grand Hotel avrebbe dovuto realizzare, prima, un vero accesso alternativo agevole e percorribile a piedi o con le carrozzine. Insomma parrebbe che l’amministrazione comunale non avrebbe alcuna intenzione di derogare i tempi. Prima si fa l’accesso regolare alla spiaggia e poi si dà il via libera a parcheggi e al famigerato cancello.
Il contenzioso, però, se non dovesse essere risolto al più presto con buona pace di tutti, compreso il Consorzio Costa Smeralda, potrebbe salire di tono fino ad arrivare sul tavolo del procuratore. Di certo è evidente che i residenti non lasceranno che passi l’estate prima di ottenere il riconoscimento dei propri diritti, che sono gli stessi di ogni cittadino.