“È un bilancio più che positivo, quello registrato nel 2021, con percentuali di ripresa che hanno superato abbondantemente le iniziali previsioni”. È quanto riporta una nota dell’Sistema dei porti della Sardegna che mette a confronto i numeri degli ultimi tre anni.
A partire dai traffici passeggeri che, dalla somma dei volumi movimentati nei principali porti commerciali (Cagliari, Olbia, Porto Torres e Golfo Aranci), registrano un più 38 per cento rispetto al 2020, passando da circa 2 milioni e 965 mila unità dell’anno precedente, a 4 milioni e 83 mila del 2021. In linea anche il traffico delle rotte inferiori alle 20 miglia (Santa Teresa e Portovesme), che segnano una crescita del 39 per cento (da 492 mila a 684 mila e 500 unità).
Un trend che riavvicina le performances degli scali sardi ai numeri record del 2019. Rispetto al periodo pre-covid, infatti, il 2021 segna un –18 per cento sui traffici passeggeri di linea (il 2020 ha chiuso con – 40 per cento) ed un –40 su quelli per le isole di Carloforte e Corsica (lo scorso anno, rispetto al 2019, il volume si era ridotto del 57 per cento).
Positivo, ma ancora ben al di sotto dei risultati del 2019 (- 87 %), il mercato delle crociere, che ha chiuso il 2021 con un più 731 per cento rispetto al 2020, passando da appena 6 mila e 900 crocieristi, a circa 57 mila e 400 della scorsa stagione. Dato, comunque, incoraggiante, confortato da una programmazione di scali che, per il 2022, avvicina l’industria crocieristica alla definitiva uscita dalla crisi.
Forte recupero anche per il settore delle merci che, globalmente, chiude il 2021 con un più 15 per cento rispetto all’anno precedente (da poco più di 38 milioni e 362 mila tonnellate del 2020 a 44 milioni e 136 mila circa dell’annualità appena chiusa).
“Chiudiamo il 2021 con percentuali decisamente incoraggianti, che lasciano intravedere una definitiva uscita dal peggiore periodo di crisi – dichiara Massimo Deiana, presidente dell’AdSP del Mare di Sardegna –. Nonostante l’aggravio dei protocolli sanitari sulla normale operatività, da una parte, ed un irregolare andamento dei traffici, dall’altra, gli scali di sistema, ed in particolare tutto il cluster portuale, hanno dimostrato al meglio una grande capacità di tenuta, resistendo alla sferzata della crisi, rimanendo in gioco nonostante le numerose restrizioni, senza arrecare disagi alla mobilità dei passeggeri e delle merci.
Siamo quindi pronti, in questo 2022, a riguadagnare il culmine della risalita e a guardare al futuro con maggiore ottimismo, consci del fatto che ci attendono nuove ed importanti sfide per il rilancio di settori chiave, tra tutti quello del transhipment di contenitori, ma anche una pianificazione infrastrutturale ed una programmazione dei servizi ai passeggeri che possa conferire nuova linfa vitale e competitività, a livello internazionale, a tutti i nostri 8 porti di competenza”.