
Le prime reazioni dopo l’elezione di Mario Gattu alla presidenza del Cipnes, avvenuta con il suo voto e quelli di Monti e Buddusò (Provincia e Olbia astenuti) arrivano dal Partito Democratico. Da via Roma giunge un documento di fuoco, per altro già anticipato nel tono dalla nota del capogruppo Giorgio Spano alla vigilia del voto a Cala Saccaia, in cui si stigmatizza soprattutto il metodo con il quale l’imprenditore è stato eletto.
“Il Pd Olbia – si legge nella nota – unitamente ai suoi consiglieri e assessori, esprime tutto il suo disappunto rispetto a quanto accaduto ieri in occasione dell’elezione della presidenza del consorzio industriale.
In tempi non sospetti il Comune aveva dichiarato pubblicamente la volontà di esprimere la più alta carica dell’organo amministrativo per ragioni legate alla indispensabile necessità di coopianificare in perfetta armonia con l’ente consortile il futuro di un’area di 700ha rientrante nel perimetro urbano, in netta discontinuità con quanto accaduto in passato.
Tale volontà, in quanto espressa dalla città che è motore di sviluppo e guida per il territorio circostante, avrebbe dovuto meritare il più ampio rispetto da parte di tutti i soggetti interessati che, di fatto, hanno consentito per l’ennesima volta che a prevalere siano state le logiche personalistiche.
Sono apparse completamente fuori luogo le dichiarazioni del rappresentante del comune di Monti e attuale vicepresidente, il quale prevaricando l’importanza che merita il comune di Olbia ed omettendo di porre il suo ruolo a disposizione della volontà dei più (esercenti della zona industriale su tutti) dichiara pubblicamente di “non aver ricevuto alcuna telefonata da parte del sindaco di Olbia”, dimenticando di aver presenziato insieme al sindaco di Monti ad un incontro promosso dal sindaco di Olbia invertendo inappropriatamente l’ordine di importanza delle figure e degli enti presenti al tavolo, non memore dei continui scontri avuti nel recente passato, anche col mondo delle imprese, generati dalle scelte inappropriate e non condivise che lo hanno visto protagonista attivo.
Altrettanto disappunto esprimiamo nei confronti delle dichiarazioni di apertura dell’attuale presidente, il quale non cogliendo l’invito da parte del capogruppo del Partito di maggioranza in consiglio comunale che rivendicava la centralità del Comune di Olbia, ha ritenuto anch’egli di fare inopportuni riferimenti alla sfera personale propria, della sua attività di impresa ed a quella di terzi.
È bene rammentare a tal proposito che i consorzi industriali oggi devono occuparsi prevalentemente di servizi quali l’idrico integrato, la pianificazione territoriale o la gestione di rifiuti e poco avranno a che fare con politiche o strategie di promozione commerciale delle singole aziende che compongono il territorio consortile, i cui consorziati sono di fatto i Comuni.
In conclusione, rispetto alla non condivisa metodologia di scelta delle cariche, è doveroso precisare che il comune di Olbia e la sua amministrazione hanno in passato e nelle ultime settimane dimostrato completa apertura all’ipotesi di una presidenza occupata dal rappresentante delle imprese e tale apertura è stata discussa e condivisa in diverse occasioni in presenza del comitato di imprenditori della zona industriale, insieme alla necessità inderogabile che il Comune occupasse una carica, quale quella della vice presidenza, che consentisse una presenza costante e attiva all’interno dell’ente. Quanto sopra, per precisa volontà politica del rappresentante degli imprenditori unitamente ai Comuni di Monti e Buddusò, non ha avuto riscontri positivi. A dispetto della decantata olbiesità e del senso di appartenenza ad una comunità.