OLBIA. Un gruppo sempre più numeroso e tre obiettivi chiari. Le Pink Flamingos, progetto itinerante dedicato alle donne che hanno vissuto o stanno vivendo un percorso oncologico, hanno raggiunto in bicicletta l’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia, dove sono state accolte da dirigenti sanitari, personale ospedaliero e associazioni.
“Quest’anno siamo più numerose – ha dichiarato Cristina Concas, presidentessa del gruppo -. Abbiamo deciso di tenerci tre obiettivi fondamentali. Primo, essere d’esempio per chi ha vissuto la malattia, mostrando che è possibile rimettersi in gioco attraverso l’attività fisica, che sia la bicicletta o altri sport. Secondo, includere chi non ha avuto un tumore ma sceglie la prevenzione tramite il movimento, una vita sana, alimentazione corretta e pensieri positivi. Terzo, sostenere le oncologie raccogliendo fondi, anche per donare strumenti come il casco refrigerante. L’anno scorso l’abbiamo donato a Lanusei, quest’anno pensiamo a una nuova donazione, visibile in diretta”.
Nato come gruppo in grado di “gemellare” simbolicamente gli ospedali oncologici della Sardegna in un viaggio che attraversa tutta l’isola, le Pink Flamingos percorrono l’itinerario in sella alle bici. Ogni tappa rappresenta un momento di incontro, sensibilizzazione e sostegno.
“La bicicletta è il mezzo ideale per consentire il loro ‘volo’: significa fatica fisica e mentale ma anche benessere, libertà di vivere nella natura e nel movimento”, fanno sapere dal gruppo. A Olbia, le cicliste sono state accolte da Raffaele De Fazio, direttore sanitario della Asl Gallura, Natale Tedde, direttore dell’Unità operativa di Oncologia generale, Piera Pallazzoni, direttrice della Direzione medica di presidio, dall’ex direttore di Oncologia Salvatore Ortu, da rappresentanti di associazioni e da personale medico e infermieristico.
“L’arrivo delle Pink Flamingos porta ogni anno una grande positività qui a Olbia, grazie all’energia delle ragazze e al messaggio di grande coraggio che riescono a lanciare – ha dichiarato Antonella Delogu, coordinatrice dell’Unità operativa di Oncologia -. Ringraziamo tutte le nostre pazienti e i loro parenti che ci hanno aiutato nell’attività di accoglienza e ristoro, così come fondamentale è stato il supporto di medici, infermieri e oss del nostro reparto, dell’Hospice e del Cpdo e la collaborazione della direzione aziendale e della direzione medica di presidio”. L’ultima tappa del viaggio sarà allo stagno di Molentargius, “tra il rosa dei fenicotteri”.