GOLFO ARANCI. Il filo che unisce mare e memoria, tradizione e contemporaneità. È quello tessuto da Pietrina Atzori durante la residenza artistica “Uno sguardo su Golfo Aranci”, che si concluderà domenica 8 giugno alle 18:00 con la presentazione delle opere ispirate al paese gallurese.
Dal 24 maggio l’artista sarda ha allestito il suo studio a Villa Sospiri. Il progetto, promosso dall’associazione Per Arte Vie con il contributo del comune di Golfo Aranci, in collaborazione con la Pro Loco e la fondazione Worldrise, rappresenta un esperimento unico di arte partecipata.
“Da subito ho interagito molto con i giovani del paese, mi hanno trasmesso un forte senso di orgoglio e appartenenza”, racconta Atzori, conosciuta per progetti come il recupero della lana della pecora nera di Arbus. L’artista ha esplorato i luoghi iconici del paese, dalle origini del borgo dei pescatori al passaggio di Guglielmo Marconi a Capo Figari.
La passeggiata naturalistica organizzata da Worldrise ha riservato una sorpresa. “L’idea era cercare materiali di recupero ma ho trovato un ambiente curato e tenuto molto bene” spiega l’artista. La visita al cimitero degli inglesi e a Cala Greca ha completato il quadro di un paese ricco di storie. “Ho scoperto una comunità che ha diverse identità ed è legata alla sua memoria. Penso agli aneddoti dei pescatori, tutti con origini differenti; eppure, figli di una integrazione fiera”.
“Ringraziamo l’artista e l’associazione Per Arte Vie – dichiara Valentina Forroia della Pro Loco di Golfo Aranci – che hanno offerto un’opportunità unica di condividere la passione per l’arte valorizzando il talento e il senso di comunità, così da rendere Golfo Aranci un punto di riferimento culturale”.
Il lavoro di Pietrina Atzori si nutre di relazioni umane e la memoria prende forma negli accostamenti tra materiali tessili e industriali secondo tre direttrici: radici, territorio e comunità.