Quando ci siamo salutati sul cancello di casa, dopo aver parlato per un paio d’ore tra un caffè e un assaggio di vino, era come se il tempo avesse ripreso la sua normale corsa. Fino ad allora ci è sembrato di vivere in altra epoca. Domani, 31 maggio, compirà 55 anni. Luigi Mulas, nato a Gergei, uomo di fiducia di don Luigi Verzè, tirato in ballo nella vicenda dei terreni del ex San Raffaele, da Alessandro Marini. Il castello costruito dall’amministratore di aziende di Ploaghe che ha scelto di essere processato il prossimo 26 giugno con rito abbreviato per diffamazione, falso in atti pubblici e altri reati, poggia su una sorta di cessione dei diritti di usucapione che, come ha sostenuto nelle dichiarazioni riportate in video anche da Olbianova, avrebbe acquistato da Luigi Mulas. Ieri pomeriggio, siamo andati trovarlo a casa sua. Volevamo capire in che modo il custode di Gergei, una vita passata tra i duri compiti di servo pastore e quelli di operaio all’estero e poi a Olbia, fosse coinvolto nella intricata vicenda balzata agli onori della cronaca 24 ore prima che atterrasse a Olbia Matteo Renzi per sancire l’avvio dei lavori del Mater Olbia.
Ci ha chiesto di non registrare la nostra chiacchierata e non ha voluto essere intervistato in video. E noi, seppur contro voglia, ci siamo attenuti. Nella casetta, ristrutturata con le sue mani, Luigi ci abita dal 1994. Nel primo periodo aveva utilizzato quel minuscolo vecchio stazzo come punto di appoggio quando don Luigi Verzè gli aveva affidato il compito di custodire l’ingresso secondario dei suoi terreni, quello che si affaccia sul rettilineo delle Saline. Con lui c’è la sorella Modesta e suo marito Antonio Chiariello. Luigi li aveva invitati a pranzo.
Gli mostriamo il nostro servizio video in cui Alessandro Marini racconta la sua versione. Luigi resta in piedi e non dice una parola. Scuote la testa. Poi qualcosa la dice. “Io sono andato a firmare quei documenti dal notaio ma non so cosa ho firmato – racconta -. Io volevo solo vivere in pace. Mi sono fidato perché non avevo i soldi per pagarmi un avvocato e avevo paura che i nuovi proprietari mi mandassero via e quest’uomo mi aveva detto che avrei avuto una casa e un posto di lavoro”.
Luigi non ha mai sentito parlare di 72 mila euro (come invece sostiene Marini), né ha mai visto quello che il ploaghese definisce ‹congruo acconto›. “Mi ha dato 50 euro, poi 100 o 200 euro, io non li volevo neanche, perché a me piace guadagnarmeli i soldi”. Mulas, dà l’idea di essere la persona più buona del mondo. Ha un evidente componente di ingenuità ma, nella sua semplicità, è un uomo che ha sempre saputo cavarsela egregiamente.
Fino al mese scorso tirava avanti con l’assegno di mobilità. Circa 800 euro per aver lavorato alle dipendenze della Metodo srl, società costruttrice di Giovanni Luca Zammarchi, risucchiata nel crac della Fondazione San Raffaele che al momento del fallimento lasciò incompiuto anche l’ospedale olbiese. Dal 1° maggio Luigi è a reddito zero. Non ha alcuna entrata.
“Nel mio conto ci sono pochi centesimi” ci dice. Altro che “congruo acconto”. La sorella ci rivela che quei pochi euro ricevuti gli sono serviti per fare un po’ di spesa ma soprattuto per dare da mangiare ai pochi animali da cortile: un paio di bellissimi galli, diverse galline, due cani fonnesi e alcuni allegri cuccioli. “Io voglio solo vivere in pace – ripete e finalmente comincia a rilassarsi e ad abbassare gli “scudi” -. Io non so perché ma la sfortuna mi accompagna a braccetto. Succede anche agli animali pacifici. Tutti i parassiti lo attaccano, le intemperie lo aggrediscono, le malattie lo rendono debole, eppure sopravvive. Nella mia vita è successa la stessa cosa. Tutti dicono che sono buono ma evidentemente tutti approfittano di me. Don Luigi mi diceva sempre che io ero un libro aperto”.
Gli chiediamo del sogno a cui Marini aveva fatto riferimento. “Si, è vero – conferma Mulas -. Mi sono svegliato di colpo e ci ho messo un po’ di tempo a capire che si trattava di un sogno, tanto era reale. Don Luigi mi ha detto ‹Stai tranquillo, non succederà nulla e nessuno ti manderà via da casa›. Quel sogno lo aveva raccontato ad Alessandro Marini che si era presentato pochi giorni dopo. Il resto è storia moderna e appartiene alla cronaca giudiziaria.
Non è chiaro come Marini sia arrivato a Luigi Mulas. Il custode di Gergei ha detto di conoscere anche Gigi Bardanzellu, l’uomo che si è presentato con l’affarista di Ploaghe alla conferenza stampa del 27 maggio e indagato insieme allo stesso Marini per presunta estorsione. Dice di averlo visto 3 o 4 volte ma non è stato preciso nella sequenza dei tempi.
A proposito di Bardanzellu, ieri sera è giunta una nota della FIAP di Roma (Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali) nella quale si precisa che “Pier Luigi Bardanzellu, detto “Gigi”, non è un agente immobiliare ma risulta essere il socio di una Srl che svolge attività di locazione e sublocazione di beni propri o in leasing (affitto).