GOLFO ARANCI. Sono trascorsi otto lunghi giorni dalla scomparsa di Lorenzo e Giuseppe Deiana, i fratelli olbiesi di 20 e 24 anni di cui si sono perse le tracce dal 19 aprile. Le speranze di ritrovarli vivi sono appese a un filo.
“Le ricerche proseguono senza sosta e crediamo si possa fare una scoperta nel costone di Capo Figari – dichiara l’avvocato Pietro Cherchi che assiste i familiari dei ragazzi -. Parliamo della zona compresa tra Punta d’India, Cala Spada, Cala del Sonno, La Franata e Figarolo. È un’area ben delimitata. Purtroppo questi luoghi presentano limiti di conformazione, con fondali che arrivano fino a ottanta metri. Ci stiamo concentrando lì anche per individuare il possibile posizionamento della barca, qualora fosse affondata”.
Quel giorno i due ragazzi escono come ogni sabato alle 5:00 del mattino per andare a pescare. Salpano da Olbia e raggiungono le acque di Golfo Aranci. Lorenzo, il più piccolo, avvisa la fidanzata che rientrerà per pranzo. Sa che è in arrivo una sciroccata che lo obbligherà a rientrare prima del previsto. Si fanno le 13:00, il vento forte si è già levato e uno dei fratelli chiama al telefono lo zio Simplicio, esperto marinaio, che si trova in vacanza in Ungheria. Ma lui non risponde. Quando l’uomo prova a richiamare, i cellulari dei due ragazzi risultano irraggiungibili.
Intanto si fa sera e cresce la preoccupazione tra amici e parenti. I due fratelli non rispondono e il mare è ormai in burrasca. È allarme: la Direzione Marittima di Olbia mobilita le motovedette già dalla sera e invia un bollettino di ricerca ai giornali. La notte trascorre senza novità, così come tutta la settimana.
Il mare, fino a questo momento, ha restituito uno zaino, canne da pesca, stivali, un parabordo e due serbatoi del Molinari in vetroresina, una barca non adatta a fronteggiare onde impetuose.
La comunità risponde con uno spiegamento di forze imponente. Oltre a Guardia Costiera, Vigili del Fuoco, Polizia di Stato, Carabinieri e Barracelli, la protezione civile coordina il movimento dei volontari. Si scandagliano i fondali della Costa Smeralda, passando per l’Isola di Mortorio, fino a Capo Figari. I due ragazzi e la loro barca sembrano svaniti nel nulla. Il mare ancora non ha dato risposte.
A otto giorni di ricerche e appelli incessanti da parte di amici e familiari, si va avanti per ritrovare Lorenzo e Giuseppe. “Ci stiamo focalizzando nei punti in cui sono stati trovati alcuni elementi e dove i ragazzi solitamente andavano per pescare – afferma l’avvocato Cherchi -. Gli sforzi profusi sono stati tanti ed encomiabili, sia da parte delle autorità che delle associazioni e dei privati. La macchina dei soccorsi non si è mai fermata. Per noi sono fondamentali anche gli altri dati oggettivi, in particolare quelli collegati ai cellulari: Lorenzo aveva con sé un iPhone, Giuseppe un Samsung. Stiamo effettuando ulteriori approfondimenti anche sul sistema di Google Maps.
A Golfo Aranci, inoltre – prosegue il legale -, lo scorso 19 aprile si è svolta la manifestazione ‘Passeggiata botanica’. Foto e video di chi ha partecipato potrebbero rivelarsi utili. Abbiamo chiesto anche il tracciamento delle barche transitate in quell’area. L’obiettivo è acquisire il maggior numero possibile di dati oggettivi. Sono quelli che possono darci una spiegazione e farci trovare i ragazzi e l’imbarcazione. Le forze messe in campo sono veramente tante. Non stiamo lasciando nulla al caso. Mi auguro – conclude l’avvocato Cherchi – che la prossima settimana possa essere decisiva”.