Abbiamo appreso dai mezzi di comunicazione che, in data 23 luglio scorso, si è tenuto un importante incontro presso l’Ufficio del Prefetto di Sassari, in cui si è discussa la situazione dell’Ospedale Paolo Merlo di La Maddalena ed in particolare della chiusura temporanea del Reparto di Medicina Interna.
In una situazione d’emergenza nazionale, prorogata tra l’altro al 31 dicembre – si legge in una nota della Cisl FP Gallura – avremmo auspicato che tutte le forze sociali sedessero nello stesso tavolo per trovare strategie e soluzioni comuni e non accontentarsi, invece, di semplici proclami che non portano e porteranno a nulla se non creare inutili e false aspettative fra le Lavoratrici/lavoratori e le popolazioni interessate.
E’ inaccettabile come CISL FP Gallura sentire parlare di “proposte organizzative da adottare in via sperimentale” quale soluzione momentanea per risolvere non il problema serio, serissimo, dell’U.O. di Medicina di La Maddalena ma nessun problema. Quali tutele e garanzie diamo alle nostre Lavoratrici ed ai nostri Lavoratori che si trovano già da mesi con carichi di lavoro asfissianti e livelli di stress lavorativi ormai divenuti insopportabili? In quale modo, in assenza di Dirigenti Medici, Coll.ri Prof.li Infermieri e Operatori Socio sanitari possiamo accettare che rimanga aperto una qualsiasi Unità Operativa “con gestione a prevalenza infermieristica”? E con quale personale (appunto) e responsabilità ? E’ con questa soluzione che si pensa di tutelare il diritto alla salute dei Cittadini del Territorio? E’ il momento delle responsabilità.
Non ci possiamo più permettere di marciare in ordine sparso, sono maturi i tempi per cui tutte le forze sociali con tutti i principali soggetti del Territorio, insieme e lealmente, si schierino al fianco di tutte le Lavoratrici e di tutti i Lavoratori e di tutto il Territorio, lo abbiamo già detto e scritto a caratteri cubitali, è inutile “abbaiare alla luna” solo quando vengono chiusi o si paventa la chiusura di Servizi essenziali occorre, invece, che si crei un tavolo permanente anticrisi per provare a gestire prima e superare poi gli squilibri territoriali che ci dividono.